Mercati – Europa chiude in rosso in attesa delle minute della Fed, Milano a -1%

Chiusura in calo per le borse europee, in linea all’andamento negativo di Wall Street in attesa della diffusione questa sera dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve per avere maggiori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria americana.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in ribasso dell’1% a 22.757 punti. In rosso anche il Dax di Francoforte (-2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Oltreoceano a guidare i ribassi è il settore tecnologico, con il Nasdaq in calo dell’1,8%, lo S&P 500 dell’1,2% e il Dow Jones dello 0,9%.

L’azionario Usa ha recuperato terreno nelle ultime settimane in scia ai segnali di raffreddamento dell’inflazione e alle indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali, che ha visto circa l’80% delle società rispettare o superare le attese degli analisti.

Dall’altra parte, però, la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi di interesse e di una recessione continuano ad appesantire il sentiment degli operatori, tra le preoccupazioni che la Fed continuerà a concentrarsi sulla lotta al carovita piuttosto che a sostenere la crescita.

Il focus è quindi rivolto soprattutto sulle minute del Fomc per avere maggiori indizi sull’entità dei prossimi interventi sul costo del denaro e sulla reazione dell’istituto di Washington ai recenti dati macroeconomici.

In precedenza, il sentiment dei mercati aveva beneficiato delle speranze che la Cina implementi maggiori stimoli a supporto dell’economia, colpita dalla crisi del settore immobiliare e dalle chiusure causate dalla lotta al Covid-19.

Il premier cinese Li Keqiang ha chiesto ai funzionari locali di sei delle maggiori province del paese, che rappresentano in totale il 40% del Pil, di adottare misure più favorevoli alla crescita per contribuire a stimolare i consumi e offrire un maggior sostegno fiscale.

Sul fronte macro, in Europa è stata rivista leggermente al ribasso la stima del Pil del secondo trimestre, mentre l’inflazione in Uk ha superato il 10%, oltre le previsioni degli analisti (+9,8%).

Sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro sostanzialmente stabile a 1,017 e il dollaro/yen risalito oltre quota 135. In calo la sterlina a 1,205 sul dollaro.

Tra le materie prime timido tentativo di rimonta per le quotazioni del greggio dopo aver toccato i minimi da oltre sei mesi, con il Brent (+0,5%) a 92,8 dollari e il Wti (+0,7%) a 87,2 dollari in seguito al calo superiore alle attese delle scorte Usa evidenziato dai dati Eia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di sei punti base a 221 con il rendimento del decennale italiano al 3,3%, nell’ambito di un generale sell-off globale sui bond.

Tornando a Piazza Affari, vendite in particolare su Stm (-4,3%), Saipem (-4%), Pirelli (-3,3%) e Iveco (-3%), mentre hanno chiuso in positivo Campari (+1,3%), Eni (+1%), Italgas (+0,8%) e Terna (+0,6%).