Global Markets Auto – Tesla chiede aiuto a Shanghai per la carenza di elettricità

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore automotive:

Giornata positiva per le borse europee: il Ftse Mib guadagna lo 0,6%, il Dax lo 0,2% e il Ftse 100 di Londra. A Wall Street, invece, il Nasdaq cede lo 0,5% e S&P 500 e Dow Jones lo 0,3%.

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg, Tesla e SAIC Motor avrebbero chiesto aiuto alle autorità di Shanghai per assicurarsi l’elettricità necessaria alla loro attività, minacciata dalla carenza di energia. Le due società avrebbero avvertito le autorità che alcune parti fondamentale della supply chain potrebbero essere impattate dai tagli di energia in Sichuan.

Notizia che arriva dopo che lo scorso 3 agosto la Tesla numero 1 milione è uscita dalle linee di produzione della Gigafactory di Shanghai. Tale traguardo è stato raggiunto in poco più di tre anni e mezzo visto che l’impianto cinese aveva iniziato l’attività il 7 gennaio del 2019. Con questo livello di produzione, quella di Shanghai diventa la fabbrica con maggiore efficienza nel network industriale di Tesla.

Secondo fonti di stampa, inoltre, la società ha ridotto i tempi di attesa per le consegne dei suoi veicoli Model 3 e Model Y in Cina.

Secondo un report di Jefferies, Volkswagen è in ritardo rispetto ai competitors, mentre l’industria automobilistica continua ad allontanarsi sempre più dai modelli di business tradizionali e la casa tedesca non riesce a tenere il passo. Volkswagen è stata una delle prime a produrre auto elettriche; tuttavia, il mercato è ora saturo di grandi marchi. “Speriamo in una rinascita grazie al nuovo Ceo, che dovrà essere in grado di guidare il cambiamento dall’interno e definire un nuovo corso”, osservano gli analisti, evidenziando che Oliver Blume potrebbe segnare un’inversione di tendenza all’interno della casa automobilistica.

Sempre secondo Jefferies, Porsche costituisce un asset notevole che sta mostrando una performance operativa con rendimenti costanti nel settore di alta gamma e un business molto equilibrato rivolto a un pubblico molto ampio. Secondo gli analisti “il marchio ha bilanciato l’esclusività e la crescita a un livello di volume di vendite unico nel settore”. Gli esperti valutano Porsche tra i 73 e i 104 miliardi di euro. “Tuttavia la sfida per gli investitori in una potenziale Ipo potrebbe essere rappresentato da una valutazione ridotta, poiché il prezzo potrebbe essere ottimizzato anziché massimizzato “. La complessità e la struttura di un’eventuale Ipo del marchio, in generale, rappresentano un potenziale rischio.