Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione continentale per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che a luglio 2022 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una flessione del solo 3,0% rispetto a luglio 2019 (ultimo anno pre-Covid). Ciò significa un recupero dei volumi di traffico pre-pandemia pari al 97%, a conferma della ripresa quasi integrale del settore.
L’aggregato da inizio 2022, inoltre, mostra un calo dell’8,7% rispetto ai primi sette mesi del 2019, in miglioramento rispetto al -10,2% emerso dal confronto tra il periodo gennaio-giugno 2022 e i corrispondenti sei mesi del 2019.
Da sottolineare che tale indicatore si conferma al di sopra della media europea, in quanto a livello continentale si registra un gap tra 2022 e 2019, nei primi sette mesi, pari al 16,1%. Anche il dato puntuale europeo di luglio, pari a -9%, è decisamente inferiore al -3% italiano.
Nel complesso, i dati continuano a dimostrare una continua normalizzazione del traffico aereo, che ha recuperato gran parte del traffico pre-pandemia. Le prospettive rimangono dunque positive, al netto di eventuali fattori esogeni legati, ad esempio, alla pandemia o alle tensioni geopolitiche internazionali.
Si ricorda che per ENAV le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico. Il traffico di rotta è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile.
Grazie ad uno schema normativo che ripartisce il rischio tra Enav e le aviolinee, l’esposizione di Enav al rischio traffico viene ridotta al minimo. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.