Nella scorsa settimana il Ftse Italia Media ha registrato un calo del 4,9% rispetto al -2,4% del corrispondente indice europeo e al -2,8% del Ftse Mib.
In settimana l’intervento di Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole, ha confermato l’esigenza di nuovi aumenti dei tassi di interesse per riportare sotto controllo l’inflazione, anche se il contesto caratterizzato da tassi più alti, crescita più lenta e un mercato del lavoro meno forte peserà su famiglie e imprese.
Sul fronte macro, i dati diffusi hanno suggerito un raffreddamento delle pressioni sui prezzi. In particolare, la spesa personale è rallentata più delle stime degli analisti a luglio (+0,1% contro il +0,5% previsto), mentre il PCE Core Deflator, la misura dell’inflazione, è scesa oltre le attese (-0,1% su base mensile e +6,3% a/a, contro 0,0% e 6,4% del consensus).
Anche in Italia l’Istat ha registrato un aumento della fiducia dei consumatori (da 94,8 a 98,3 punti), accompagnato però da un peggioramento del sentiment delle imprese (da 110,7 a 109,4 punti).
Nelle cinque sedute forti vendite su MFE-MediaForEurope A e MFE-MediaForEurope B che hanno registrato un calo rispettivamente del 7,7% e del 5,7%. Al 19 agosto 2022, MFE possiede 15.863.864 azioni MFE A e 38.627.313 azioni MFE B, pari al 3,0148% del capitale sociale.
Tra le Small Cap, positivo Il Sole 24 Ore (+1,4%) mentre resistono Giglio Group (+0,6%) e Monrif (+0,3%). Ottava particolarmente in calo per Mondo TV (-5,4%) e Class Editori (-8,2%).