Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energy:
Giornata negativa per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib perde l’1,1%, il Dax l’1,5% e il Ftse 100 l’1,8%. A Wall Street, il Nasdaq cede l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,7%.
Tra le materie prime, perdono ancora terreno le quotazioni del greggio, con il Brent (-2,1%) a 93,66 dollari e il Wti (-2,1%) a 87,70 dollari al barile, complici i timori per la domanda in relazione all’inasprimento monetario della Fed e al rallentamento della Cina.
Exxon Mobil (-2%) si è unita a Shell (-0,5%) nel tentativo di cedere la loro joint venture Aera. Il duo è in trattative avanzate con un acquirente, in un contesto in cui la domanda di asset petroliferi è in aumento a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia di quest’anno.
Aera è uno dei maggiori produttori di petrolio della California, e pompa 125.000 barili di petrolio e 32 milioni di piedi cubi di gas naturale al giorno. L’azienda genera circa 1 miliardo di dollari all’anno cash, cosa che potrebbe portare il valore dell’operazione a diversi miliardi di dollari.
Altrove, le compagnie petrolifere che operano in Kurdistan hanno chiesto agli Stati Uniti di aiutare a disinnescare un’impennata di tensione tra il governo centrale dell’Iraq e la regione semi-autonoma.
Secondo alcune indiscrezioni sarebbe necessario un intervento per garantire che il petrolio continui a fluire dal nord dell’Iraq alla Turchia per evitare che la Turchia debba aumentare le spedizioni di petrolio dall’Iran e dalla Russia. Inoltre, l’economia della regione del Kurdistan potrebbe essere a rischio di collasso se perdesse le entrate petrolifere.
Le relazioni si sono inasprite a febbraio quando la corte federale irachena ha ritenuto incostituzionale una legge sul petrolio e sul gas che regolava l’industria petrolifera nel Kurdistan iracheno.