In rialzo le quotazioni del greggio, in un contesto che vede l’aggravarsi della crisi energetica in Europa e in attesa della riunione dell’Opec+ in programma oggi per decidere i livelli di produzione per ottobre.
Il future sul Brent guadagna il 2,7% a 95,6 dollari e quello sul Wti il 2,6% a 89,1 dollari.
Dal meeting di oggi gli analisti non si attendono particolari sorprese, con la conferma delle decisioni prese un mese fa nonostante il recente avvertimento dell’Arabia Saudita sulla possibilità di tagliare l’output in qualsiasi momento.
Intanto il colosso russo Gazprom ha dichiarato venerdì che per ora non può riprendere i flussi di gas verso l’Europa tramite il gasdotto Nord Stream 1, mentre i ministri dell’Energia Ue questa settimana potrebbero decidere di stabilire un tetto al prezzo delle forniture da Mosca.
Notizie che hanno provocato una nuova impennata nei futures sul gas naturale europei, che potrebbe finire per essere un’arma a doppio taglio per le quotazioni del petrolio.
Se da una parte i maggiori costi del gas potrebbero infatti alimentare la domanda di prodotti petroliferi, dall’altra minacciano di aumentare il rischio di una grave recessione nel Vecchio Continente penalizzando più in generale i consumi.
