I dati definitivi relativi al secondo trimestre mostrano che il patrimonio gestito dell’industria del risparmio gestito si attesta a fine giugno a 2.257 miliardi.
La raccolta netta trimestrale, pari a -4,17 miliardi, è stata rivista lievemente al rialzo rispetto ai -4,42 miliardi delle stime preliminari. Il dato relativo ai primi sei mesi del 2022 resta positivo per +6,75 miliardi.
In un periodo segnato ancora dalle incertezze geopolitiche e dalle turbolenze dei mercati finanziari, l’effetto mercato ha comportato una variazione di circa -7% del patrimonio.
Limitato l’impatto dell’effetto raccolta, come confermano le sottoscrizioni dei fondi aperti, che mostrano un saldo sostanzialmente invariato, con flussi netti pari a -851 miliardi nel trimestre per un patrimonio gestito complessivo di 1.095 miliardi.
Il dettaglio trimestrale di questa categoria macro conferma la dicotomia tra il continuo interesse per i prodotti azionari (+6,4 miliardi e bilanciati (+1,7 miliardi) da un lato e la disaffezione dai fondi obbligazionari (-9,8 miliardi) dall’altro. Contenute le uscite dai fondi flessibili (-780 miliardi).
Confermato il saldo negativo delle gestioni di portafoglio che nei tre mesi a fine giugno hanno registrato una raccolta netta di -4,9 miliardi, per un patrimonio gestito di 1.081 miliardi.
Nessuna variazione sostanziale per i Piani Individuali di Risparmio: tra aprile e giugno i fondi PIR ordinari hanno rilevato deflussi per 195 milioni, mentre i PIR alternativi afflussi netti positivi pari a 152 milioni, per un saldo complessivo di -43 milioni nel periodo. Il patrimonio complessivo, censito sulla base di 65 PIR ordinari e 13 alternativi, risulta pari a 18,9 miliardi.