Partenza poco sopra la parità per le borse europee, in un clima in cui la crisi energetica del Vecchio Continente continua ad appesantire il sentiment dei mercati in attesa del meeting della Bce di giovedì.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,3% in area 21.550 punti. In lieve rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Il focus degli operatori resta sul tema dell’energia, dopo che il colosso russo Gazprom ha deciso di mantenere chiuso a tempo indeterminato il Nord Stream 1, il principale gasdotto che collega Mosca all’Europa.
L’annuncio è giunto dopo che i Paesi del G7 hanno deciso di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo. Venerdì i ministri dell’energia Ue valuteranno altre misure per fronteggiare l’impennata dei prezzi e le sue ricadute sull’economia.
Preoccupazioni che contribuiscono ad offuscare l’outlook dell’economia globale, già alle prese con l’elevata inflazione e con la stretta monetaria delle banche centrali, alimentando il rischio di recessione.
Il tutto in vista della riunione di giovedì della Bce che, secondo le attese, potrebbe alzare i tassi di interesse di 75 punti base, anche se le tensioni con il Cremlino suggeriscono una certa cautela.
Sempre in tema banche centrali, quella australiana ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base per la quarta volta, ribadendo di attendersi ulteriori interventi nei prossimi mesi ma di non essere su un percorso predeterminato nella lotta all’inflazione.
Intanto in Cina il governo ha annunciato che accelererà il suo programma di stimoli a sostegno dell’economia, penalizzata negli ultimi mesi dalla politica zero-Covid adottata da Pechino.
Sul fronte macro, gli ordini di fabbrica in Germania a luglio hanno registrato un calo superiore alle previsioni dell’1,1% su base mensile (-0,7% il consensus) e del 13,6% su base annua (-13,4% il consensus).
Sul Forex il cambio euro/dollaro risale a 0,998 e il dollaro/yen oltre quota 141. In rimonta la sterlina a 1,16 sul dollaro, con gli operatori intenti a valutare l’agenda politica del nuovo premier britannico Liz Truss.
Tra le materie prime a due velocità le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 95,5 dollari e il Wti (+2,6%) a 89,1 dollari, dopo che ieri l’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione a ottobre di 0,1 milioni di barili.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 236 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,93%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Banco Bpm (+1,2%), Interpump (+0,8%), Stellantis (+0,8%), Bper (+0,6%) e Saipem (+0,6%). In ribasso Leonardo (-0,6%) ed Eni (-0,3%).