Mercati – Chiusura incerta alla vigilia della Bce, Milano sulla parità

Seduta volatile per le borse europee, parzialmente sostenute nel finale dall’andamento positivo di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano chiude sostanzialmente invariato (+0,04%) a 21.489 punti. Poco sopra la parità il Dax di Francoforte (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), flat il Cac 40 di Parigi, in calo il Ftse 100 di Londra (-0,9%). Oltreoceano avanzano Dow Jones (+0,8%), S&P500 (+0,9%) e Nasdaq (+0,9%), con focus su Apple nel giorno della presentazione dei nuovi prodotti.

La prospettiva di un inasprimento della politica monetaria da parte della Fed e della Bce continua ad alimentare l’incertezza sull’outlook economico e sul sentiero dell’azionario, anche se il calo del petrolio attenua momentaneamente i timori legati alle pressioni inflazionistiche. Il tutto, in un contesto condizionato anche dalla crisi energetica in Europa e dal rallentamento della Cina.

Domani l’Eurotower potrebbe alzare i tassi di interesse di 75 punti base nel tentativo di raffreddare l’ascesa dei prezzi, anche se l’innalzamento del costo del denaro potrebbe esacerbare le difficoltà economiche della regione. Venerdì, invece, i ministri dell’energia continentali si riuniranno a Bruxelles per valutare le risposte alla crisi del settore.

Anche negli Usa la prospettiva  è quella di una Federal Reserve ancora restrittiva, con un nuovo ritocco ai tassi di 75 punti base il 21 settembre. Loretta Mester della Fed di Cleveland ha ribadito che ci vorrà diverso tempo per riportare sotto controllo l’inflazione, mentre stasera i riflettori si sposteranno sul Beige Book della banca centrale statunitense.

Dall’agenda macro è emersa un’espansione sopra le attese dell’economia dell’eurozona nel secondo trimestre (+0,8% congiunturale e +4,1% tendenziale), mentre in Cina le esportazioni sono cresciute meno delle stime, aggiungendo preoccupazioni per la prima economia asiatica, già frenata dai lockdown.

Sul Forex l’euro/dollaro risale leggermente in area 0,995 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 144,4 tra le speculazioni di un possibile intervento per frenare la caduta della valuta nipponica.

Tra le materie prime, perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-3,8%) a 89,3 dollari e il Wti (-4,3%) a 83,1 dollari. Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca non venderà petrolio o gas a Paesi che introdurranno tetti ai prezzi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 227 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,85%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano Prysmian (+2,8%), Hera (+2,7%) e Stm (+2,1 %). In calo invece Tenaris (-3,15%) ed Eni (-2,8%) in scia al greggio, oltre a Campari (-2,1%) e Amplifon (-2,1%).