Mercati – Prevista apertura negativa per l’Europa

Prevista una partenza negativa per le borse europee, con l’attenzione degli operatori sempre rivolta alla crisi energetica nel Vecchio Continente e in attesa della riunione della Bce in programma domani.

Chiusura in ribasso ieri a Wall Street, invertendo la rotta dopo una partenza positiva ma riuscendo a limitare parzialmente i danni nel finale. Il Nasdaq ha perso lo 0,7%, il Dow Jones lo 0,6% e lo S&P 500 lo 0,4%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in calo dello 0,7%, mentre Shanghai lascia sul terreno lo 0,1% e Hong Jong l’1,7%.

La prospettiva che la Federal Reserve manterrà un atteggiamento aggressivo nel rialzo dei tassi di interesse e i timori circa l’outlook dell’economia continuano a sostenere la corsa del dollaro su nuovi massimi, rischiando di provocare ulteriori tumulti tra gli asset rischiosi.

Domani, intanto, sarà il turno della Bce, che secondo le attese potrebbe annunciare una stretta fino a 75 punti base, mentre la Bank of Japan ha dichiarato che aumenterà gli acquisti di bond dopo che il rendimento del decennale nipponico si è avvicinato al limite superiore dello 0,25%.

Oltre le strette monetarie delle banche centrali e l’inarrestabile forza del dollaro, i mercati si trovano a fare i conti anche con la crisi energetica in Europa e con le nuove restrizioni anti Covid in Cina.

Sul fronte macro, le esportazioni cinesi ad agosto sono aumentate del 7,1% su base annua, al di sotto dell’incremento del 12,8% previsto dal consensus e in forte rallentamento rispetto al +18% di luglio, alimentando le preoccupazioni per la frenata dell’economia globale.

La produzione industriale in Germania, invece, a luglio è diminuita dello 0,3% su base mensile (-1,1% su base annua), facendo meglio del -0,6% stimato dagli analisti e dopo il +0,8% di giugno.