Mercati Usa – Prosegue la fase di correzione

Dopo la pausa festiva, Wall Street mette a segno un’altra seduta negativa lottando strenuamente durante tutta la giornata nel tentativo, in parte riuscito, di limitare i danni e di cercare di tornare, invano, in territorio positivo.

Gli indici soffrono la nuova brusca impennata dei rendimenti obbligazionari e la sostenuta forza del dollaro nei confronti sia della moneta unica che in particolare dello yen.

Il bilancio finale registra un calo dello 0,4% per lo S&P500, dello 0,6% per il Dow Jones, dello 0,7% per il Nasdaq e di quasi un punto percentuale per il Russell 2000.

Tra i titoli tecnologici a larga capitalizzazione si salva solo Tesla che avanza di oltre il due per cento, mentre le altre big caps cedono tutte oltre un punto percentuale. Continua la fase negativa di 3M che perde ancora oltre il quattro per cento e stabilisce un nuovo minimo dell’anno, al pari di Intel (-2,8%).

VIX in salita (+5%) a 26,9 punti, rispetto alla chiusura di venerdì.

Sul mercato obbligazionario si impennano i rendimenti con il Tbond che sale di quindici punti base al 3,34%.

Tra le materie prime il petrolio tenta invano un rimbalzo arrivando in mattinata fino a 89 dollari al barile, ma chiude invariato a $87.

Evapora anche l’apprezzamento dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – affossati sia dal rialzo dei tassi di interesse che dalla forza del dollaro. L’oro termina in calo dello 0,6% e l’argento invariato dopo aver annullato un guadagno iniziale di quasi il tre per cento.

Sul mercato valutario, il dollaro vola a 0,99 contro euro e oltre i 143 rispetto allo yen.