FUM – Maggiori volumi e miglior mix di vendita spingono la redditività nel 1H22

Franchi Umberto Marmi ha chiuso i primi sei mesi del 2022 con ricavi in crescita del 24,8% a 41,8 milioni, grazie al sensibile incremento delle vendite sia a livello domestico che a livello internazionale.

In particolare, il mercato italiano ha segnato un +31,5% a 19,4 milioni, il mercato mediorientale un +273% a 6,8 milioni e il mercato statunitense un +34,7% a 4,2 milioni. Le vendite in Cina, infine, sono risultate pari a 8 milioni, sostanzialmente in linea al pari periodo 2021.

I ricavi per tipologia, invece, mostrano un importante incremento sulle vendite di Calacatta che ha registrato un +11,3% a 10,9 milioni, mentre le vendite di Statuario hanno segnato un +63,2% a 13,3 milioni. Congiuntamente tali tipologie di prodotto rappresentano il 58,3% delle vendite totali.

Aumenti molto significativi si sono inoltre registrati nelle vendite di Venatino con ricavi pari a 3,8 milioni, in crescita del 212,2% rispetto allo stesso periodo del 2021.

A livello operativo, l’Ebitda adjusted è aumentato del 31,1% a 16,8 milioni con una marginalità salita al 40,2% (+170 punti base), grazie al maggior volume di business conseguito nel periodo e al graduale miglioramento del mix di prodotti venduti.

L’Ebit ha segnato un +29,5% a 13,5 milioni con un’incidenza sui ricavi al 32,2% (+120 punti base), nonostante l’incremento degli ammortamenti pari a 2,3 milioni (0,7 milioni nel 1H21) riconducibile al consolidamento proporzionale del conto economico della joint operation Ingegner Giulio Faggioni Carrara occorso a partire dal 1° gennaio 2022.

Il semestre si è chiuso con un utile netto in crescita del 36,7% a 9,3 milioni.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 37,2 milioni dai 22,5 milioni al 31 dicembre 2021, dopo il pagamento di dividendi per 8,2 milioni e il pagamento di saldi e acconti IRES e IRAP a giugno 2022 per 4,6 milioni.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il primo semestre 2022 ha confermato il trend positivo di crescita registrato nel 2021 segno di una robusta ripresa della domanda globale di pietre naturali con particolare riferimento alle qualità distintive.

Fra gli aspetti più positivi e confortanti il gruppo segnala la ripresa a pieno ritmo delle visite presso gli showroom della Società da parte degli emissari commerciali dei clienti. In particolare, i segnali che arrivano dai mercati esteri sono molto confortanti e la possibilità che la fiera Marmomacc di Verona, che rappresenta l’appuntamento fieristico più importante per il settore lapideo in Italia, programmata a fine settembre, possa tornare ad un’affluenza in linea con il 2019 e potrebbe rappresentare un importante acceleratore di vendite per l’ultimo trimestre dell’anno.

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