Mercati – Cauti prima della Bce, Milano a -0,4%

Mattinata incerta per le borse del Vecchio Continente, in attesa che si concluda il meeting della Bce e alla vigilia del vertice europeo per valutare le risposte alla crisi energetica.

Il Ftse Mib viaggia in calo dello 0,4% in area 21.410 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%). Lievemente positivi il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Poco mossi i futures sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e il Nasdaq, dopo i rialzi della seduta precedente.

Oggi l’Eurotower dovrebbe alzare i tassi di 75 punti base, dopo il ritocco di mezzo punto percentuale effettuato a luglio, per continuare a contrastare l’inflazione su livelli record malgrado il pericolo di recessione. L’inasprimento monetario, infatti, rischia di aggravare il rallentamento, già in atto, dell’economia della zona euro, alle prese con la crisi energetica e le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina.

Tra due settimane invece si riunirà la Federal Reserve, da cui gli analisti di Goldman Sachs prevedono un incremento di 75 punti base, seguito da un ulteriore aumento dello 0,5% a novembre. Il vicepresidente dell’istituto, Lael Brainard, ha ribadito che i tassi dovranno salire a livelli restrittivi, mentre il Beige Book della Fed ha rilevato una crescita a passo modesto per l’economia statunitense e segnali di decelerazione dei prezzi, che comunque rimarranno alti. In programma oggi un intervento del chairman Jerome Powell.

Dall’agenda macroeconomica, inoltre, giungeranno i dati settimanali sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa.

Sul Forex il dollaro rifiata dopo il rally delle ultime sedute, consentendo all’EUR/USD di tornare in parità (1,00) e al cambio tra biglietto verde e yen di scendere a 143,9. Nel frattempo, i funzionari giapponesi hanno organizzato un incontro per discutere dei mercati finanziari internazionali, intensificando gli sforzi per contrastare la debolezza della valuta. In area 1,15 il cambio sterlina/dollaro, scivolato ieri sui minimi dal 1985 in scia all’outlook incerto del Regno Unito.

Tra le materie prime, invertono la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (-0,5%) a 87,6 dollari e il Wti (-0,5%) a 81,5 dollari, complici i rischi per la domanda derivanti dalla stretta monetaria e dai lockdown in Cina. Il report settimanale Api ha evidenziato un incremento delle scorte americane, in attesa dei dati Eia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 227 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso al 3,85%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Banco Bpm (+1,1%), Unicredit (+0,7%) e Interpump (+0,6%). In calo invece Terna (-2,4%), Telecom Italia (-2,2%), Italgas (-1,8%) e Inwit (-1,8%).