Mercati Usa – Apertura negativa, S&P 500 a -0,7%

Partenza debole a Wall Street, dopo i guadagni di ieri e con il focus degli operatori rivolto alle mosse delle banche centrali. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,8% e S&P 500 e Dow Jones lo 0,7%.

Come da attese, la Bce ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base dopo il ritocco di mezzo punto percentuale effettuato a luglio, per continuare a contrastare l’inflazione su livelli record malgrado il pericolo di recessione.

Il prossimo 21 settembre sarà invece il turno della Federal Reserve, da cui Goldman Sachs si attende ora una stretta da 75 punti base seguita da una di 50 punti a novembre, in rialzo dalle precedenti previsioni rispettivamente di 50 e 25 punti base.

Intanto il vicepresidente dell’istituto di Washington, Lael Brainard, ha ribadito l’impegno nella lotta all’inflazione dichiarando che i tassi dovranno salire a livelli restrittivi, in attesa dell’intervento di oggi del chairman Jerome Powell.

Secondo gli strategist di Deutsche Bank, invece, l’azionario Usa potrebbe perdere un ulteriore 25% se l’economia dovesse scivolare in recessione, sottolineando le difficoltà di uno scenario che vede gli utili societari destinati a scendere e valutazioni dei titoli ancora elevate.

Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese sui livelli più bassi da maggio a 222 mila unità, rispetto alle 235 mila previste dal consensus e alle 232 mila della rilevazione precedente.

Sul Forex il biglietto verde torna a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in discesa a 0,995 e il dollaro/yen risalito a 144,4. In calo la sterlina a 1,147 sul dollaro, dopo che il nuovo primo ministro UK Liz Truss ha svelato le misure per contrastare il rincaro dei costi energetici.

Tra le materie prime in rimonta le quotazioni del greggio con il Brent (+1,3%) a 89,2 dollari e il Wti (+1,8%) a 83,4 dollari, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano avanza di circa due punti base al 3,28% e quello del biennale di circa cinque punti base al 3,49%.