Mercati – Europa accelera, Ftse Mib torna sopra 22.000 punti

Mattinata positiva per le borse del Vecchio Continente e i futures di Wall Street, con focus sulla politica monetaria e sulle risposte comunitarie alla crisi energetica.

Il Ftse Mib di Milano accelera dopo una partenza poco sopra la parità e avanza dell’1,7% in area 22.060 punti. Seguono il Ftse 100 di Londra (+1,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,4%), il Cac 40 di Parigi (+1,4%) e il Dax di Francoforte (+1,1%). In progresso di circa un punto percentuale i futures sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e il Nasdaq, dopo i discreti guadagni della seduta precedente.

I mercati sembrano aver assorbito i messaggi restrittivi delle banche centrali e l’azionario globale si appresta ad archiviare la prima settimana positiva nelle ultime quattro. Ieri la Bce ha alzato i tassi di 75 punti base, preparando il terreno per ulteriori rialzi al fine di contrastare l’inflazione.

Un ritocco della stessa entità è atteso anche dalla Fed nel meeting in programma fra meno due settimane. Ieri il presidente Jerome Powell ha ribadito l’impegno ad intervenire subito e con forza, mettendo in guardia dai rischi di un allentamento precoce della politica monetaria.

Oggi i riflettori sono puntati sul vertice straordinario fra i ministri europei dell’energia, che esaminerà le misure per ridurre i consumi, mentre le discussioni sul tetto al prezzo del gas saranno rinviate alle riunioni di ottobre tra i capi di governo e di stato.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, i prezzi al consumo in Cina ad agosto hanno rallentato inaspettatamente al 2,5% dal picco degli ultimi due anni registrato a luglio (+2,7%). Una frenata che consente più margine di manovra alle autorità di Pechino per sostenere l’economia, appesantita da nuovi lockdown.

Sul Forex, rifiata il dollaro dopo il rally delle ultime sedute, consentendo all’EUR/USD di tornare a 1,008 e al cambio tra biglietto verde e yen di scendere a 142,1. La valuta nipponica è sostenuta anche dagli indizi su un possibile intervento diretto statale sul mercato in risposta alla debolezza della valuta.

Tra le materie prime, avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,7%) a 90,7 dollari e il Wti (+1,5%) a 84,8 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riporta a 227 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,98%. Il Tesoro ha collocato 7 miliardi di Bot annuali, con un rendimento sopra il 2%, ai massimi da agosto 2012.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Finecobank (+5,1%), Tenaris (+4,3%) e Intesa Sanpaolo (+3,9%). Deboli Recordati (-0,5%) e Inwit (-0,3%).