Il Cda di Gefran ha approvato i conti del primo semestre 2022, presentando i risultati dei business operativi in continuità separatamente dai risultati del business oggetto di riclassifica quale attività disponibile per la vendita.
A seguito della sottoscrizione di un accordo quadro per la vendita del business azionamenti al Gruppo brasiliano WEG S.A., deliberata il 1° agosto 2022, la società ha infatti provveduto a riclassificare le attività attinenti al perimetro dell’operazione come “disponibili per la vendita” ai sensi dell’IFRS 5.
Al fine di garantire la comparabilità dei dati, i valori relativi ai periodi di confronto sono stati omogeneamente riesposti.
I ricavi sono cresciuti del 17,2% a 69,3 milioni, grazie soprattutto all’incremento dei volumi di vendita e all’effetto positivo dei cambi, al netto del quale la crescita è del 13,9%.
Per quanto riguarda i settori di business, i sensori hanno segnato un +16,5% e i componenti per l’automazione un +17,6%, mentre a livello geografico l’Italia ha registrato un +22%, l’Europa un +24,1% e l’America un +37,2%. Unica fra le principali aree servite in controtendenza è l’Asia, che ha segnato un -5,3% imputabile, tra l’altro, alle restrizioni legate alla politica “Zero Covid” in Cina.
L’Ebitda è aumentato del 23,9% a 15,4 milioni con una marginalità salita al 22,2% (21% nel 1H21), grazie all’incremento dei ricavi solo in parte eroso dai maggiori costi della gestione ordinaria.
Il risultato da attività operative continuative a chiusura del primo semestre 2022 è positivo per 9,2 milioni, in aumento di 2,1 milioni rispetto ai 7,1 milioni del pari periodo 2021. Il risultato netto è positivo per 4,8 milioni e include il risultato derivante dalle attività classificate come disponibili per la vendita ai sensi dell’IFRS 5, negativo e pari a 4,4 milioni. Rispetto al 30 giugno 2021, quando il dato era positivo per 8,1 milioni, si rileva una diminuzione di 3,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 2,5 milioni, in diminuzione rispetto ai 3,4 milioni al 31 dicembre 2021. La variazione è originata prevalentemente dai flussi di cassa positivi generati dalla gestione tipica (10,4 milioni) che sono stati assorbiti da esborsi per gli investimenti tecnici effettuati nel corso del primo semestre dell’esercizio (2,7 milioni), dalla distribuzione di dividendi (5,5 milioni), dal pagamento d’interessi, imposte e canoni di noleggio (complessivi 3,7 milioni).