Mercati – Inflazione Usa affossa i listini, Milano termina a -1,4%

Chiusura negativa per le borse europee, frenate dal report peggiore delle attese sull’inflazione statunitense e dall’andamento negativo di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano cede l’1,4% e scivola a 22.303 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-1,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%) e il Dax di Francoforte (-1,6%). Oltreoceano, ampliano le perdite gli indici americani Dow Jones (-2,8%), S&P500 (-3,1%) e Nasdaq (-4,1%).

Ad agosto i prezzi al consumo statunitensi sono aumentati dello 0,1% mensile, a fronte del -0,1% previsto, mentre la variazione tendenziale mostra una crescita dell’8,3%, inferiore al 8,5% del mese precedente ma più rapida del +8,1% atteso. Sopra le stime anche l’indice core, in aumento dello 0,6% su base mensile e del 6,3% su base annua (consensus +0,3% e +6,1%).

I dati rafforzano dunque la prospettiva di un ulteriore rialzo dei tassi di 75 punti base da parte della Fed nella riunione della prossima settimana, alimentando il dibattito sulle mosse future dell’istituto e sull’outlook economico. Un prolungato inasprimento della politica monetaria, infatti, potrebbe avere conseguenze negative e provocare una recessione.

In Europa, i riflettori restano puntati sulle misure in arrivo contro il caro energia, che non includeranno il tetto ai prezzi del gas. Le ipotesi sul tavolo della Commissione Ue si concentrano intorno alla possibilità di limitare i profitti delle società energetiche per incanalare risorse a supporto dei consumatori, riducendo al contempo la domanda di energia in determinate orarie.

Nel frattempo, la prospettiva di una stretta energetica invernale ha frenato l’indice Zew, che misura la fiducia degli investitori nell’economia tedesca, in calo da 61,9 a 55,3 punti a settembre.

Sul Forex, il dollaro torna a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, riportando l’EUR/USD sulla parità (1,000) e il cambio tra biglietto verde e yen in rialzo a 144,2.

Tra le materie prime, arretrano le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,8%) a 92,25 dollari e il Wti (-1,6%) a 86,35 dollari.

Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund si riduce a 225 punti base con il tasso sul decennale italiano al 3,98%. In mattinata, il Tesoro ha collocato Btp per 7,5 miliardi, con rendimenti in rialzo.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate resistono alle vendite soltanto Finecobank (+0,4%), Mediobanca (+0,1%) e Telecom Italia (+0,05%), mentre arretrano soprattutto Prysmian (-3,35%), Stm (-3,3%), Interpump (-3,0%) e Pirelli (-2,8%).