Nei primi sei mesi del 2022 Fine Foods & Pharmaceuticals ha riportato un fatturato di 100,6 milioni, in crescita rispetto a 99,7 milioni del primo semestre 2021 nonostante il contesto economico e geo-politico internazionale.
La dinamica dei ricavi del solo secondo trimestre 2022 (49,8 milioni) è in linea con i trimestri precedenti, pari a 50,8 milioni nel primo trimestre 2022 e a 50 milioni nel quarto trimestre 2021.
La Business Unit Pharma, che aveva mostrato una contrazione dovuta alla pandemia nel 2021, conferma anche nel secondo trimestre la ripresa del fatturato, portandosi a 25,8 milioni nel primo semestre 2022, con una crescita del 30,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Business Unit Cosmetica ha contribuito per 18 milioni. Si ricorda che Pharmatek è stata acquisita nel gennaio 2021 e Euro Cosmetic nell’ottobre 2021.
Il Gruppo sta procedendo alla progressiva integrazione organizzativa e produttiva delle due società che porterà, nei prossimi trimestri, anche a una maggiore efficienza commerciale.
I ricavi della Business Unit Food si sono attestati a 56,8 milioni rispetto a 73,9 milioni del
primo semestre 2021. Tale risultato ha scontato principalmente la contrazione delle produzioni destinate ai mercati interessati dal conflitto russo-ucraino e un rallentamento delle attività dei clienti che operano nel settore del Multilevel Marketing i quali, a seguito della ripresa dell’economia post covid, hanno risentito di una flessione delle vendite.
Il risultato della BU Food, nonostante la riduzione del primo semestre 2022, è interamente compensato dagli incrementi di fatturato delle BU Pharma e Cosmetica.
L’EBITDA si è fissato a 7,8 milioni rispetto a 12,9 milioni del primo semestre 2021. A livello adjusted è stato pari a 8,4 milioni rispetto a 13,1 milioni, dinamica che ha scontato la situazione economica contingente che ha generato inefficienze nella catena di produzione (in primis relative al reperimento e all’aumento del prezzo delle materie prime) e un significativo aumento dei costi di energia (che da soli hanno impattato per circa il 2% sulla riduzione dell’EBITDA margin).
L’EBITDA margin si è attestato al 7,8% e l’EBITDA margin adjusted all’8,3% in calo rispetto ai precedenti 12,9% e 13,2%.
Il confronto dell’EBITDA margin adjusted negli ultimi trimestri (Q4 2021, Q1 2022 e Q2 2022) mostra, invece, un progressivo miglioramento, passando rispettivamente dal 4,7%, al 7,8% e all’8,9% nonostante l’incremento del costo dell’energia.
Per far fronte al contesto economico, il Gruppo ha già intrapreso una politica di riaddebito dell’incremento dei costi delle materie prime e del materiale di confezionamento ai clienti, nonché dell’incremento dei costi dell’energia. Grazie alla politica di gestione degli stock sono stati ridotti i fermi di produzione dovuti alle iniziali difficoltà della supply chain.
Inoltre, ha proseguito con le attività di ottimizzazione dei costi energetici attraverso l’impiego di cogeneratori, l’installazione di impianti fotovoltaici e acquisti di una parte dei fabbisogni di energia con contratti a termine.
L’EBIT è stato pari a 0,5 milioni (6,5 milioni nel 1H21) mentre su base rettificata si è attestato a 1,1 milioni (6,7 milioni nel 1H21), principalmente a seguito dei descritti effetti che hanno impattato l’EBITDA adjusted e di un incremento degli ammortamenti di periodo.
Il risultato ante imposte è stato pari a -5,9 milioni rispetto al precedente -4,1 milioni. Tale perdita è quasi totalmente ascrivibile al risultato negativo della gestione finanziaria.
Infatti, il risultato generato dalla gestione titoli patrimoniale della capogruppo – dove emerge una variazione negativa di fair value di 5,8 milioni nei primi 6 mesi del 2022 – porta a una perdita di 6 milioni (perdita adjusted di 5,6 milioni) rispetto a un deficit di 6,5 milioni nel primo semestre 2021 (utile adjusted di 3,4 milioni nel 1H21); senza il suddetto effetto, il risultato netto avrebbe mostrato una situazione di sostanziale pareggio al 30 giugno 2022.
Nonostante il fair value negativo della gestione titoli del primo semestre, complessivamente la gestione stessa dalla data di accensione al 30 giugno 2022 ha registrato una performance positiva di circa 5,9 milioni.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime in 42,2 milioni rispetto a 15,7 milioni al 31 dicembre 2021. La variazione di 26,5 milioni è dovuta prevalentemente all’aumento del capitale circolante netto commerciale, ai CAPEX effettuati nel periodo per circa 8,8 milioni, e ai dividendi distribuiti nel primo semestre 2022 (3,9 milioni).
Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione la società riporta che “tenendo conto dei risultati conseguiti nel primo semestre 2022, si conferma che l’aspettativa del Gruppo è
di fronteggiare le sfide dell’anno in corso e degli esercizi a venire, con l’intenzione di ritornare ai trend storici di crescita nel più breve tempo possibile”.
“Il Gruppo sarà pertanto impegnato a sviluppare il business lungo le 3 direttrici principali – Pharma, Food e Cosmetica – attraverso il potenziamento dell’attività di R&D, marketing e commerciale nonché all’implementazione dei progetti di miglioramento continuo”.
“Proseguiranno le attività di sviluppo e integrazione delle società acquisite al fine di generare, anche grazie alle sinergie con la Capogruppo, future opportunità di business nel settore cosmetico. Fine Foods rimane in ogni caso attenta a cogliere eventuali opportunità di crescita per linee esterne”.
“Il Gruppo, oltre alle politiche in tema di riaddebito del costo di materie prime e materiali di confezionamento ai propri clienti e di gestione delle rimanenze a stock precedentemente evidenziate nonché al riaddebito dei costi incrementali dell’energia, ha provveduto all’installazione presso gli stabilimenti di Trenzano (BS) e Brembate (BG) di due impianti fotovoltaici; inoltre, la Capogruppo ha provveduto ad inoltrare richiesta per il riconoscimento, da parte delle autorità competenti, dei ‘Certificati Bianchi’ derivanti dall’attivazione dei due cogeneratori”.
L’AD di Fine Foods & Pharmaceuticals N.T.M., Giorgio Ferraris, ha commentato: “Confermiamo il trend di recupero rispetto al momento più critico della crisi e cioè il quarto trimestre 2021, anche se il contesto geo-politico e macroeconomico sta ancora penalizzando sensibilmente la marginalità 2022. Escludendo i costi energetici, la cui evoluzione è soggetta a diversi fattori aleatori, siamo ottimisti sull’outlook dei prossimi sei – dodici mesi e sul continuo miglioramento delle criticità della Supply Chain.”