Mercati asiatici – Seduta di forti vendite, giù in particolare Giappone e Hong Kong

Seduta di vendite per i principali listini finanziari asiatici in scia all’andamento negativo di Wall Street, appesantita dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione di agosto che sono risultati in calo rispetto a luglio, ma ben al di sopra delle previsioni.

Il report di ieri ha mostrato che l’indice dei prezzi al consumo statunitense è sceso all’8,3% ad agosto (+8,5% a luglio), invece che all’8,1% previsto dagli economisti.

Ciò ha deluso le speranze che l’inflazione stesse tornando a livelli più normali dopo il picco di giugno al 9,1%, cosa che avrebbe consentito alla Federal Reserve di moderare l’aumento dei tassi di interesse.

I trader ora vedono una possibilità su tre che la Fed aumenti il ​​tasso di riferimento di un intero punto percentuale la prossima settimana.

La Banca centrale americana ha già alzato il tasso di interesse di riferimento quattro volte quest’anno, con gli ultimi due aumenti di tre quarti di punto percentuale. Il tasso sui fondi federali è attualmente compreso tra il 2,25% e il 2,50%.

Le speranze ora sono che la Fed possa portare a termine la sua politica restrittiva rallentando l’economia abbastanza da soffocare l’inflazione elevata, ma non così tanto da creare una dolorosa recessione.

Sullo sfondo le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Il leader cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin si incontreranno nel corso della settimana, sottolineando i forti legami tra i due paesi mentre l’Occidente prosegue con le sanzioni contro Mosca per la sua invasione dell’Ucraina.

Secondo alcune fonti, gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione nuove sanzioni contro Pechino volte a scoraggiare l’aggressione contro Taiwan, che la Cina rivendica come proprio territorio.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 0,998 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 143,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,4%) a 92,8 dollari e il Wti (-0,4%) a 86,9 dollari al barile.

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,1% e l’1,6%. Hong Kong arretra del 2,4%.

Giù anche il Giappone con Nikkei a -2,6% e Topix a -1,8%.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a -5,2%, lo S&P500 a -4,3% e Dow Jones a -3,9%.