Mercati – Finale debole per Piazza Affari (-0,2%)

Chiusura incerta per le borse europee mentre Wall Street procede in calo dopo gli ultimi dati macroeconomici in chiaroscuro.

Il Ftse Mib termina in flessione dello 0,2% a 22.365 punti. Sottotono anche il Cac 40 di Parigi (-1%) e il Dax di Francoforte (-0,4%), lievemente positivi il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Oltreoceano, arretrano gli indici americani Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,9%) e Nasdaq (-1,2%).

La politica monetaria e la crisi energetica continuano a polarizzare l’attenzione degli investitori, in un contesto caratterizzato da prezzi in aumento e dalla prospettiva di una rigida stretta monetaria, con possibili effetti negativi sull’economia.

In questo scenario incerto, gli operatori valutano gli ultimi dati macro, che evidenziano per la quinta settimana consecutiva un calo delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (pari a 213mila) e un aumento a sorpresa delle vendite al dettaglio (+0,3%) ad agosto, anche se la rilevazione del mese precedente è stata rivista pesantemente al ribasso (-0,4% da 0,0%). In lieve calo la produzione industriale di agosto (-0,2%), rispetto alle previsioni di una lettura invariata.

Il tutto, dopo i dati di martedì sull’inflazione che hanno rafforzato le scommesse su nuovi ingenti aumenti dei tassi, innescando forti vendite sull’azionario. Nella riunione della prossima settimana la Federal Reserve dovrebbe alzare il costo del denaro di 75 punti base, ma non è da escludere un ritocco dell’1%.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, dopo le forti oscillazioni degli ultimi giorni. Il cambio euro/dollaro si mantiene intorno alla parità (1,00), mentre il dollaro/yen viaggia a 143,4.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-3,4%) a 93,5 dollari e il Wti (-3,6%) a 87,9 dollari, dopo che il Dipartimento dell’Energia Usa ha affermato che il piano per rifornire le riserve strategiche non include un prezzo limite e che le consegne probabilmente non avverranno fino a dopo l’anno fiscale 2023.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund è sostanzialmente stabile in area 227 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,02%. Intanto prosegue la risalita dei rendimenti dei Treasury, in particolare sulle scadenze a breve, più sensibili ai cambiamenti del costo del denaro, ampliando l’inversione della curva.

Tornando a Piazza Affari, acquisti in particolare su Inwit (+4,6%), Banco Bpm (+1,9%) e Nexi (+1,5%). In coda al Ftse Mib, invece, Campari (-3,8%), Banca Mediolanum (-3,8%) e Saipem (-3,1%).