Mercati Usa – Avvio negativo dopo l’ultima serie di dati macro

Partenza debole a Wall Street, in un clima che si mantiene volatile dopo che l’ultima serie di dati macroeconomici ha dipinto un quadro in chiaroscuro. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%.

Il sentiment degli operatori continua a oscillare tra le speranze che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco e le preoccupazioni che le strette monetarie delle banche centrali provochino una recessione.

Il focus dei mercati è rivolto alla riunione della Fed in programma la prossima settimana. Le attese indicano un altro rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base, anche se non è da escludere una stretta da un punto percentuale.

Occhi quindi sui dati macro per avere ulteriori indicazioni sullo stato di salute dell’economia e sulle aspettative di inflazione, dopo che ieri il rallentamento dei prezzi alla produzione Usa in agosto ha in parte alleviato i timori legati al dato peggiore delle attese sui prezzi al consumo.

L’agenda di oggi ha visto la diffusione dei dati sulle vendite al dettaglio, cresciute a sorpresa lo scorso mese dello 0,3% su base mensile rispetto al -0,1% previsto dal consensus e al -0,4% registrato a luglio (rivisto però al ribasso da una variazione nulla).

La produzione industriale, invece, ad agosto è diminuita dello 0,2% mese su mese, rispetto alle previsioni di una lettura invariata e all’incremento dello 0,5% della rilevazione precedente (rivita da +0,6%).

Infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 213 mila unità, in calo per la quinta settimana consecutiva a testimonianza di un mercato del lavoro che si mantiene solido.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro si mantiene poco sotto la parità a 0,998 mentre il dollaro/yen risale a 143,5. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-2%) a 92,2 dollari e il Wti (-1,9%) a 86,8 dollari.

Nel comparto obbligazionario prosegue la risalita dei rendimenti dei Treasury in particolare sulle scadenze a breve, più sensibili ai cambiamenti del costo del denaro, ampliando l’inversione della curva. Il tasso sul decennale americano sale di circa 3 punti base al 3,44% e quello del biennale di 5 punti base al 3,84%.