Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore tecnologico e del settore delle telecomunicazioni.
Giornata negativa per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede l’1,1%, il Dax l’1,7% e il Ftse 100 lo 0,3%. A Wall Street, il Nasdaq perde l’1,8%, lo S&P 500 l01,4% e il Dow Jones l’1,1%.
Per quanto il settore tecnologico e tlc, arretra ancora Adobe (-4%), dopo l’accordo per l’acquisto della società di software Figma per circa 20 miliardi di dollari e la pubblicazione dei risultati, con una guidance deludente per quanto riguarda il fatturato del quarto trimestre. Diversi analisti hanno rivisto le stime sul titolo (pur confermando le raccomandazioni), anche per via del prezzo ritenuto troppo alto per Figma. In particolare, Morgan Stanley ha abbassato il target price da 362 a 337 dollari (equalweight), Credit Suisse da 425 a 350 (neutral), UBS da 415 a 320 (neutral) e Citigroup da 388 a 340 dollari (neutral).
Intel (-0,4%) ha mantenuto invariato il suo dividendo trimestrale cash a 36,5 centesimi per azione.
Nuovi minimi storici per Telecom Italia (-6,9%) precedentemente fermata in asta di volatilità. Barclays ha abbassato il prezzo obiettivo da 0,19 a 0,15 euro e rilasciato un giudizio ‘underweight’ sul gruppo italiano, complici le incognite sulla rete e i progetti di ristrutturazione, amplificati dall’incertezza politica in vista delle elezioni.
Anche HSBC ha declassato Tim a hold, dimezzando a 0,2 euro il prezzo obiettivo, mentre ha alzato da hold a buy il giudizio su BT Group (-0,6%).
Infine, Verizon (+0,1%) ha registrato un altro trimestre debole in termini di nuovi abbonati, in parte a causa degli aumenti dei prezzi all’inizio di quest’anno. Gli investitori hanno ascoltato l’avvertimento, facendo scendere il titolo in prossimità dei minimi da 10 anni.