Leone film Group ha chiuso il 2021 con un fatturato in crescita a 98,6 milioni (+36%) e un utile netto di 7 milioni contro la perdita di 1,2 milioni del 2020. Il management si ritiene fiducioso anche per il futuro, ma non mancano motivi di preoccupazione legati al cambiamento di abitudini degli spettatori dopo il lockdown. Internazionalizzazione e utilizzo di piattaforme digitali sono la chiave di successo per i prossimi anni.
Modello Di Business
Il gruppo Leone Film Group (LGF) opera nel settore della produzione e co-produzione e nello sfruttamento compravendita e distribuzione di diritti su opere cinematografica. E’ titolare inoltre di una library di oltre 500 titoli, in prevalenza film e in minima parte serie televisive e documentari.
La società opera anche attraverso Lotus Production, controllata al 100%.
Lo sviluppo dell’attività avviene attraverso le Business Unit Produzione Cinematografica, Distribuzione e Sviluppo nuovi progetti filmici e serie TV.
La prima di occupa della produzione di film e serie TV, destinate sia al mercato italiano sia a quello internazionale. La seconda si occupa dello sfruttamento dei diritti di distribuzione dei film acquisiti, unitamente a quelli già di proprietà e costituenti la Library, con la messa in commercio degli stessi attraverso i canali Theatrical, Home Video, Free-Tv, Pay Tv, Pay-per-View, VoD, SVoD e altri canali digitali.
Lo sviluppo di nuovi progetti è svolto da entrambe le società del gruppo: Lotus production è prevalentemente impegnata su progetti nazionali, mentre Leone Film Group su proegtti internazionali.
L’archivio è in continua crescita, grazie agli accordi in essere nella Distribuzione (DreamWorks e Lionsgate) e ai solidi legami con i principali produttori negli Stati Uniti.
Ultimi avvenimenti
Nel primo trimestre 2022 sono usciti in sala per la Leone Film Group spa i film “Il lupo e il leone”, con un incasso ad oggi di circa Euro 2,4 milioni e “Spencer” con un incasso nel primo weekend di programmazione di circa Euro 0,3 milioni
Nel mese di Marzo 2022 sono state completate le riprese del film “Time is up 2” di Elisa Amoruso, e sono state avviate le riprese del film “Felicità”, per la regia di Michela Ramazzotti.
Il mercato cinematografico in Italia
Il mercato cinematografico italiano è stato meno vivace rispetto al 2020, anno in cui, dopo il lungo periodo di chiusura delle sale cinematografiche per la pandemia, vi fu un’eccellente ripresa. Nel corso del 2021 le sale sono state chiuse per quasi quattro mesi e da fine aprile misure restrittive sulla presenza nella sale hanno influito negativamente sulla performance di settore.
Il tax credit (credito d’imposta) continua a rappresentare una grande opportunità per la produzione cinematografica in Italia. A causa della pandemia da Covid-19 è stata introdotta una nuova aliquota che può coprire fino al 40% dei costi eleggibili. La nuova normativa ha consentito di stimolare i produttori nazionali e di attrarre i produttori esteri che vengono a girare in Italia avvantaggiandosi sia delle bellezze artistiche e paesaggistiche che della vastità e varietà dei panorami che l’Italia offre. Pertanto, a partire dall’estate del 2020 con la riapertura dei set le attività di produzione in Italia sono ripartite con grande fermento.
Conto Economico
Anche nel 2021 la pandemia ha impattato fortemente il mondo e le abitudini dei consumatori. Questo ha portato a un cambiamento delle abitudini di fruizione di contenuti audiovisivi, con la decisa contrazione della frequentazione dei cinema e il netto aumento del consumo di contenuti in modalità non lineare via streaming.
A questo cambio il gruppo LFG ha reagito con una riduzione delle uscite cinematografiche e con l’aumento delle uscite dirette su canali pay o OTT.
Per quanto riguarda invece l’impatto del Covid sulle attività di produzione, questo ha provocato un rallentamento su alcune produzioni e un aumento di costo, senza però impedire il completamento delle riprese delle produzioni realizzate nell’anno.
Nonostante il contesto poco favorevole, i ricavi del 2021 ammontano a 98,6 milioni con un incremento del 36% rispetto all’esercizio precedente. L’Ebitda balza a 49,6 milioni (50,3% in rapporto alle vendite) verso i 28 milioni realizzati nel 2020, grazie al contenimento dei costi operativi e a sussidi governativi volti a mitigare gli impatti della pandemia sul settore.
Dopo ammortamenti e svalutazione quasi duplicati rispetto al precedente esercizio, l’Ebit si fissa a 7,9 milioni (0,9 milioni nel 2020). Oneri finanziari in diminuzione a 1,3 milioni (1,7 milioni nel 2020) e una minore incidenza delle imposte, concorrono alla realizzazione di un utile netto pari a 5,9 milioni rispetto alla perdita di 1,2 milioni subita nel 2020.
Breakdown Ricavi
I ricavi relativi all’attività di distribuzione si stabilizzano a 23 milioni mentre l’attività di distribuzione realizza ricavi in aumento del 48,8% a 75,5 milioni. Nel 2021 sono stati distribuiti 3 contenuti prodotti da Lotus Production (2 nel 2020 e 1 previsto per il 2021 nel Piano Strategico 2020-2021). I film sono: “Time is up” (per la regia di Alessandra Amoruso) e “Per tutta la Vita” (per la regia di Paolo Costella) e “Supereroi” (per la regia di Paolo Genovese). Con riferimento alle produzioni esecutive internazionali, Lotus Production ha effettuato il service a due produzioni internazionali.
La ripartizione del fatturato per area geografica mostra ricavi domestici in calo del 7,1% rispetto al 2020 e un forte incremento dell’attività in Europa (27,6 milioni verso 1,4 milioni del 2020) e nel resto del mondo dove le vendite si assestano a 14,5 milioni (40,5% a/a).
Stato Patrimoniale
A fine 2021 il patrimonio sale a 48 milioni grazie al risultato dell’esercizio. L’indebitamento finanziario decresce da 65,9 milioni a 60,4 milioni prevalentemente per la cassa anticipata per le produzioni esecutive internazionali.
A luglio il Cda ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario di un ammontare complessivo di 6,0 milioni allo scopo di beneficiare di fondi a medio termine atti a supportare il piano di investimenti della società̀. L’emissione del Prestito obbligazionario, sottoscritto al 50% da Cassa Depositi e Prestiti e Unicredit, ha una durata di 7 anni con un preammortamento di 12 mesi.
Ratio
I principali ratio di bilancio 2021 mostrano un’equilibrata posizione finanziaria con un indice di indebitamento in miglioramento a 1,2x (2,4x a fine 2020) e una patrimonializzazione in leggero calo (1,3x verso 1,6x del 2020.
Il ritorno all’utile spinge il rendimento del capitale al 12,3%.
Outlook
La Società̀ “continua il suo percorso di crescita volto a produrre ed acquisire contenuti di sempre maggior qualità sia artistica che commerciale. Il gruppo Leone è al fianco degli esercenti delle sale cinematografiche e ne auspica il pronto ritorno”. Il management afferma di non poter valutare l’impatto del Coronavirus sulle attività̀ future, data l’incertezza sul riavvio della reale presenza del pubblico in sala. Tuttavia intravede miglioramenti e reputa che gli effetti negativi delle mancate uscite cinematografiche siano state mitigati dalle uscite direttamente in piattaforma OTT.
Intesa San Paolo, nello studio del 27 aprile reputa che nel 2022 difficilmente si possano ripetere i risultati del 2021 e assume che i ricavi si attestino a 76 milioni, con un Ebitda margin vicino del 46% (in termini assoluti pari a 35,8 milioni vs 49,6 milioni del 2021). Per gli anni successivi gli analisti prospettano una graduale ripresa con ricavi che a fine periodo previsionale potrebbero superare i 100 milioni. Anche la marginalità dovrebbe migliorare per assestarsi al 50,2% a fine 2024.
I principali rischi segnalati dagli esperti sono la scarsa visibilità dell’attività di distribuzione e il potenziale ridimensionamento della libreria esistente, oltre al posticipo di produzioni e uscite di nuovi film.
Borsa
Da inizio anno il titolo ha lasciato sul terreno il 23,4%, sottoperformando il Ftse Italia Growth che ha ceduto il 18,1 per cento.
Nell’intervallo considerato, dopo il prezzo massimo segnato il 5 gennaio a 3 euro, le quotazioni hanno mostrato un andamento altalenante fino al 20 giugno, per poi scendere fino a 2,13 euro lo scorso 14 settembre (minimo del periodo).
Gli analisti di Intesa Sanpaolo nello studio del 27 aprile indicano un target price di 3,6 euro, con giudizio Buy.
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