Mercati – Europa in calo, finale Ftse Mib -1,1%

Chiusura negativa per le borse europee, in linea con l’andamento di Wall Street che prosegue la discesa degli ultimi giorni. Il Ftse Mib termina in calo dell’1,1% a 22.110 punti, debole come il Dax di Francoforte (-1,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%), il Cac 40 di Parigi (-1,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%).

Oltreoceano, arretrano Dow Jones (-1,1%), S&P500 (-1,4%) e Nasdaq (-1,7%), con FedEx a -23% dopo aver ritirato la guidance per l’intero anno a causa del peggioramento delle condizioni di business e annunciato che accelererà la riduzione dei costi.

L’azionario globale si appresta ad archiviare la peggior settimana da giugno, in scia ai persistenti timori legati al rischio di recessione, come conseguenza delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali per contrastare l’inflazione.

Gli ultimi dati macro hanno fornito indicazioni contrastanti sullo stato di salute dell’economia, rafforzando la prospettiva di un atteggiamento ancora aggressivo da parte degli istituti. Il focus è rivolto in particolare alla riunione della Fed in programma la prossima settimana, da cui è atteso un rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base, anche se non è da escludere un ritocco da un punto percentuale.

Ad alimentare la volatilità oggi contribuisce il cosiddetto “triple witch day”, l’appuntamento trimestrale che vede la contemporanea scadenza di future e opzioni su indici e azioni.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici odierni, sono stati diffusi i dati di agosto sull’inflazione dell’eurozona, che hanno evidenziato un’accelerazione al 9,1%. Anche in Italia l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è aumentato del 9,1% annuo.

In risalita l’indice preliminare di settembre sulla fiducia dei consumatori statunitensi (59,5 punti). Il sondaggio dell’Università del Michigan ha mostrato anche che le aspettative di inflazione a lungo termine sono scese al livello più basso da oltre un anno.

Intanto, sul Forex, il cambio euro/dollaro oscilla ancora intorno alla parità a 1,001 e il dollaro/yen scende a 143. Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,3%) a 92,1 dollari e il Wti (+1,1%) a 86 dollari. Tuttavia, si avviano a chiudere la terza settimana in calo a causa del deterioramento del contesto economico globale e di preoccupazioni per la domanda, in un contesto di rafforzamento del dollaro che rende il greggio più costoso per la maggior parte degli acquirenti.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 226 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,01%, all’indomani della decisione di Fitch di tagliare la previsione sul Pil dell’Italia nel 2023 allo 0,7% da una stima precedente di un +1,9%.

Tornando a Piazza Affari, tocca nuovi minimi Telecom Italia (-8,1%), dopo i downgrade di Barclays e Hsbc. Vendite anche su Cnh (-4,7%), Saipem (-2,9%) e Inwit (-2,9%) mentre avanzano Banco Bpm (+1,1%) e Bper (+0,6%).