Mercati Usa – Apertura ancora in ribasso, crolla FedEx dopo profit warning

Partenza negativa a Wall Street, che prosegue la discesa degli ultimi giorni dopo che ieri lo S&P 500 ha chiuso sui minimi da circa due mesi. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede l’1,6%, lo S&P 500 l’1,3% e il Dow Jones l’1,1%.

L’azionario globale è sulla strada per archiviare la peggior settimana da giugno, in scia ai persistenti timori per il rischio di recessione legato alle strette monetare delle banche centrali per contrastare l’inflazione.

Gli ultimi dati macro provenienti dagli Stati Uniti hanno fornito indicazioni contrastanti sullo stato di salute dell’economia, rafforzando la prospettiva di un atteggiamento ancora aggressivo nella politica monetaria.

Il focus è quindi rivolto sulla riunione della Fed in programma la prossima settimana, da cui è atteso un rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base, anche se non è da escludere un ritocco da un punto percentuale.

Ad alimentare la volatilità oggi potrebbe contribuire, inoltre, il cosiddetto “triple witch day”, l’appuntamento trimestrale che vede la contemporanea scadenza di future e opzioni su indici e azioni.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 0,996 e il dollaro/yen a 143,2. In calo anche la sterlina a 1,138 sul dollaro, toccando i livelli più bassi dal 1985.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,6%) a 92,3 dollari e il Wti (+1,2%) a 86 dollari, indirizzate però verso il terzo calo settimanale consecutivo.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del biennale americano prosegue la sua ascesa sui livelli più alti dal 2007, salendo di circa 4 punti base al 3,91% e ampliando l’inversione della curva come presagio di recessione. Il tasso sul decennale avanza di circa 2 punti base al 3,47%.

Tornando a Wall Street, FedEx crolla di oltre il 23% in avvio, dopo aver ritirato la guidance per l’intero anno citando il peggioramento delle condizioni di business e annunciato che accelererà in modo aggressivo gli sforzi di riduzione dei costi.