Oil & Gas (-1,8%) – Calo del greggio pesa sulle big

Chiusura debole per le borse europee, al termine di un’altra seduta volatile con il sentiment degli operatori diviso tra le speranze che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco e le preoccupazioni che le strette monetarie delle banche centrali provochino una recessione.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,2% a 22.365 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,8%, rispetto al -2,3% del corrispondente indice europeo.

In forte calo le quotazioni del greggio, che hanno accentuato le perdite nel finale di seduta, tra i persistenti timori per l’outlook della domanda e mentre gli operatori continuano a valutare le prospettive di inflazione e le conseguenti strette monetarie delle banche centrali.

La megalopoli cinese di Chengdu si appresta ad allentare i lockdown, attenuando le preoccupazioni circa i minori consumi del principale importatore di petrolio al mondo a causa delle restrizioni alla mobilità per la politica zero-Covid di Pechino.

Secondo il report dell’Agenzia internazionale dell’energia diffuso mercoledì, però, il paese quest’anno registrerà la maggiore contrazione della domanda di petrolio in oltre tre decenni.

Gli operatori monitorano, inoltre, le notizie sul piano Usa per il riempimento delle riserve strategiche di petrolio, dopo che il Dipartimento dell’Energia ha dichiarato che il piano di restock non prevede un trigger price e che tali acquisti non avverranno probabilmente fino all’anno fiscale 2023.

Tra le big del comparto in rosso Saipem (-3,1%), Tenaris (-2,2%) ed Eni (-2,3%). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni invariata Maire Tecnimont, mentre ha chiuso in calo Saras (-4,4%).