Circle Group ha recentemente diffuso alcuni dati relativi al primo semestre 2022, che evidenziano una continua crescita del business e rafforzano gli obiettivi della roadmap strategica 2024, grazie anche alle opportunità derivanti dal PNRR e dalla Next Generation Eu. Nel dettaglio, il valore della produzione consolidato ha registrato un incremento del 25% a quota 5,2 milioni, con una crescita più che proporzionale dei prodotti software proprietari, proposti anche in modalità SaaS (+33%) e dei servizi federativi Milos® (+149%). In aumento del 20% il valore della produzione della capogruppo Circle, pari a 2,4 milioni.
“I risultati sono in linea con le nostre attese e persino migliori in alcuni segmenti”, spiega Luca Abatello, Ceo e Presidente del Gruppo specializzato, da un lato, nell’analisi e sviluppo di prodotti per la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale e, dall’altro, nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica.
“Siamo particolarmente soddisfatti perché abbiamo saputo rispondere positivamente ad un contesto sfidante, caratterizzato in questa prima parte dell’anno da diversi fattori di incertezza: dagli elevati prezzi dei noli marittimi, allo scoppio della guerra, oltre all’aumento dell’inflazione e dei costi energetici.”
Boom di vendite per le soluzioni “federative”
Colpisce soprattutto la crescita esponenziale dei servizi federativi, pari al 149% su base annua. “Stiamo beneficiando in particolar modo del successo della suite Milos® Global Supply Chain Visibility for Manufacturing & Distribution, una soluzione unica per il continuo monitoraggio e controllo della catena di approvvigionamento”.
L’innovativa suite pensata per le aziende industriali consente una gestione automatizzata e una condivisione in tempo reale delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti nel processo (compagnie di navigazione, agenzie marittime, trasportatori, MTO, spedizionieri, dogane ecc). Questo permette di migliorare l’efficienza dei processi decisionali e ottimizzare l’operatività, grazie anche ad una interoperabilità rapida e semplice tra le esistenti piattaforme della supply chain intermodale.
“Riteniamo che l’industria, in questo momento, sia il segmento di mercato che più necessita di informazioni in tempo reale. Per questo abbiamo integrato la suite Milos® con la piattaforma evolutiva MasterSPED®, sviluppata appositamente per Spedizionieri e Operatori Doganali, e con un pacchetto di servizi – Milos® Federative & Customs Services – che permettono di condividere informazioni doganali tra le parti coinvolte nel processo di importazione/esportazione, garantendo la sicurezza e l’affidabilità dei dati. In questo modo, forniamo soluzioni caratterizzate da una forte componente qualitativa di valore aggiunto, grazie alla combinazione tra il servizio umano e la gestione automatizzata dei dati”.
L’incremento dei Software as a Service
I prodotti software proprietari, proposti anche in modalità SaaS, hanno riportato una crescita del 33% su base annua, anche in questo caso più che proporzionale rispetto all’incremento dei ricavi.
“Da un lato abbiamo riscontrato una continua espansione del mondo dei Software as a Service, forniti tramite “abbonamento”, ma dall’altro, negli ultimi mesi, abbiamo constatato un recupero delle soluzioni in licenza d’uso, derivante dal rafforzamento al 50% dei contributi per il credito d’imposta per la transizione 4.0, valida ancora fino a fine anno e quindi opportunità aperta per le imprese”, spiega Abatello.
“Questo ha fatto sì che le aziende che prima puntavano più sulla parte SaaS siano tornate a valutare anche modalità alternative, in maniera più strutturata. Non è altro che un ulteriore volano positivo del PNRR, che sicuramente ci accompagnerà fino a fine anno e probabilmente vedrà evoluzioni nel 2023”.
Un altro aspetto da sottolineare secondo il Ceo è “la ‘democratizzazione’ dell’accesso alle tecnologie e ai dati, determinato dalle soluzioni federative e dalla fruizione di servizi in modalità as-a-service. Questi strumenti, infatti, consentono a tutti gli attori, anche di dimensioni meno rilevanti, di inserirsi in una logica di interscambio costante e istantaneo delle informazioni, con evidenti benefici in termini di efficientamento e ottimizzazione della catena logistica. Fino a poco tempo fa questo non era possibile, poiché le grandi piattaforme erano appannaggio dei pochi player in grado di permettersi gli ingenti investimenti necessari.”
Le sfide future
“Uno degli aspetti su cui intendiamo concentrarci nei prossimi mesi è un’ulteriore evoluzione della nostra piattaforma per il mondo ferroviario e intermodale”, afferma Abatello. “Un filone su cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto e che si collega ai grossi investimenti infrastrutturali e ferroviari in corso in tutta Europa, legati all’implementazione del Next Generation Eu. Abbiamo avviato e stiamo tuttora lanciando una serie di progetti, sempre più focalizzati sul tema Green e rispondenti a specifiche criticità del mercato, come il contesto di shortage di camionisti e autisti”.
“Un’altra area di intervento riguarda l’evoluzione e la digitalizzazione delle procedure a valenza doganale intermodale. Stiamo partecipando a una serie di progetti fortemente innovativi, ultimo dei quali il lancio del fast corridor dal porto di Gioia Tauro a Bologna. A breve seguiranno l’implementazione dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli e le operazioni doganali a valere sul settore aeroportuale, che hanno vissuto un grosso boom durante la pandemia.”
“L’evoluzione di una dogana sempre più digitalizzata e l’attuazione del PNRR possono rappresentare un forte elemento di attrazione delle merci a livello di sistema Paese. Nonostante l’incertezza politica, in vista delle elezioni, i programmi di tutti i partiti pongono una attenzione nei confronti delle tematiche marittime, aeroportuali e ferroviarie e questo ci conforta.”
Focus sull’internazionalizzazione
In parallelo alle iniziative in Italia, “stiamo portando avanti una serie di attività internazionali che riguardano sia il Nord Africa sia il resto d’Europa”, sottolinea il Ceo, “nell’ottica di continuare a spingere costantemente su quella componente di digitalizzazione che da sempre ci caratterizza e che ci ha dato tante soddisfazioni in questi anni. Questo, anche grazie ad una presenza diretta all’estero con le sedi di Bruxelles e a Oporto, oltre alla Turchia, che nel complesso ci garantiscono una copertura sempre più forte a livello europeo e non solo.”
Ricordiamo che il Gruppo, tramite le controllate Magellan Circle e Connecting EU, supporta autorità pubbliche e aziende private nel raggiungimento dei loro obiettivi strategici, sfruttando la visibilità e le proprie relazioni internazionali per individuare opportunità di finanziamento a livello europeo e nazionale. Dal Next Generation EU sono attesi investimenti destinati alla digitalizzazione della catena logistica in Italia per circa 500 milioni nei prossimi 3 anni, oltre a un ammontare simile di risorse anche in altri paesi in cui Circle è attiva.
“Crediamo che il Next Generation EU stia entrando nel vivo e quindi a partire dalla fine del 2022 e per tutto il 2023 ci attendiamo che si sblocchino progetti via via sempre più interessanti e importanti. L’ultimo in ordine di tempo riguarda Conciliamo, un progetto co-finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia, con un contributo di € 167.000 destinato ai dipendenti delle società italiane del gruppo CIRCLE. L’obiettivo è quello di consentire un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa alle nostre risorse, che rappresentano il nostro asset più importante.”
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