Global Markets Banche – Deutsche Bank, BNY Mellon e Warburg Group pagheranno 60 mln nel caso “cum-ex”

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore bancario:

Giornata incerta per i mercati europei, con il Ftse Mib a -0,3%, il Dax invariato e il Cac 40 a -0,6%, mentre Londra è chiusa. Deboli i listini americani, con il Dow Jones a -0,2%, lo S&P500 a -0,3% e il Nasdaq a -0,4%.

La Banca centrale europea collaborerà con cinque società – Nexi, CaixaBank, Worldline, European Payments Initiative (EPI) e Amazon – per sviluppare potenziali interfacce utente per l’euro digitale.

Lo scopo di questo esercizio di prototipazione è testare quanto bene la tecnologia alla base di un euro digitale si integri con i prototipi sviluppati dalle aziende. Le transazioni simulate saranno avviate utilizzando i prototipi front-end sviluppati dalle cinque società ed elaborati attraverso l’interfaccia dell’Eurosistema e l’infrastruttura back-end. Non ci sono piani per riutilizzare i prototipi nelle fasi successive del progetto euro digitale.

L’esercizio di prototipazione dovrebbe essere completato nel primo trimestre del 2023 quando anche la BCE pubblicherà i suoi risultati.

Deutsche Bank, Bank of New York Mellon e il gruppo tedesco Warburg pagheranno 60 milioni di euro alle autorità fiscali tedesche per lo scandalo fiscale “cum-ex” del paese.

“Cum-ex” si riferisce a uno schema in base al quale banche e investitori avrebbero scambiato rapidamente azioni di società intorno al giorno del pagamento dei dividendi, offuscando la proprietà delle azioni e consentendo a più parti di reclamare falsamente rimborsi fiscali sui dividendi.

Deutsche Bank condividerà il pagamento che dovrà essere effettuato dalla Bank of New York Mellon, ha affermato un portavoce di Deutsche, aggiungendo che la ripartizione del pagamento è soggetta a un accordo di riservatezza tra le parti.

Il pagamento copre le passività fiscali di un fondo chiamato BC German Equity Special Fund, che una filiale di Warburg ha gestito come società di investimento nel 2009.

La banca depositaria era BHF Asset Servicing, secondo quanto riportato domenica dal quotidiano tedesco Handelsblatt, che è stata successivamente acquisita dalla banca statunitense, mentre Deutsche Bank alla fine ha assorbito la sua precedente società di investimento proprietaria Sal. Oppenheim.

Deutsche Bank contribuirà al pagamento con un importo inferiore a 10 milioni di euro, ha affermato Handelsblatt.

BNY Mellon ha affermato che il rapporto Handelsblatt conteneva inesattezze e false dichiarazioni. Deutsche Bank ha affermato che gli importi finali potrebbero ancora essere ridotti alla luce di eventuali pagamenti di terze parti, senza fornire ulteriori dettagli.

Lo scandalo ha rovinato gli ambienti politici e finanziari tedeschi per diversi anni, con i legislatori che affermano che è costato ai contribuenti miliardi di euro.

Un gran numero di banche sono state perquisite da pubblici ministeri che indagano su possibili illeciti, con le filiali tedesche di Barclays, Bank of America e Morgan Stanley tra quelle perquisite negli ultimi mesi.