Irce – Rincaro costi pesa sui margini, utile netto in calo a 4,2 mln nel 1H22

Irce ha chiuso il primo semestre 2022 con un fatturato consolidato in crescita del 14,5% a 261 milioni, in scia all’aumento del prezzo del rame (LME quotazione media in euro primo semestre 2022 +18,3% su stesso periodo 2021).

Il risultato di questo primo semestre è stato influenzato negativamente dalla forte crescita dei costi delle materie prime e soprattutto dell’energia elettrica, nonostante l’attività di trasferimento dell’incremento dei costi al mercato con l’obiettivo di limitare il più possibile l’impatto negativo sui margini.

Oltre all’aumento dei costi di produzione, da inizio anno si è registrato un rallentamento della domanda nell’area business dei conduttori per avvolgimento con conseguente contrazione dei volumi, che si è accentuata nel secondo trimestre. Per quanto riguarda l’area business cavi, i volumi sono rimasti sui livelli del primo semestre 2021.

L’Ebitda rettificato è diminuito da 15,7 milioni a 8,9 milioni e l’Ebit rettificato si è sostanzialmente dimezzato a 5,2 milioni. L’utile netto è sceso a 4,2 milioni dai 6,65 milioni del primo semestre 2021.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 85,3 milioni rispetto ai 64,3 milioni al 31 dicembre 2021, per effetto principalmente dell’incremento del capitale circolante.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Irce sottolinea come nell’attuale contesto di mercato risultati complesso effettuare previsioni attendibili per il prosieguo dell’esercizio. Ad oggi, si legge nella nota, è prevedibile una contrazione della domanda e dei margini rispetto al primo semestre 2022.

Comunque, la prevedibile adozione in Europa di provvedimenti incisivi al fine di contenere i costi del gas naturale e dell’energia elettrica, la presenza del Gruppo in paesi extra europei che hanno risentito solo in minima parte della problematica energetica e, in ultimo, gli effetti positivi dell’attività di trasferimento al mercato degli aumenti di costo, dovrebbero consentire al Gruppo di contenere la riduzione di marginalità e di chiudere pertanto l’esercizio 2022 con un risultato positivo, sebbene in riduzione rispetto all’anno 2021.