Andamento debole per i principali listini asiatici, orfani del Giappone chiuso per festività (Giorno degli Anziani), in attesa soprattutto degli appuntamenti chiave con le banche centrali di questa settimana.
In Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4% e lo 0,8% mentre Hong Kong segna un calo dell’1,1%.
Il tutto in un contesto che si preannuncia ulteriormente volatile in vista delle decisioni di una serie di istituti tra cui Banca d’Inghilterra, Banca del Giappone e Federal Reserve.
Con riferimento alla banca centrale americana tra gli operatori continua a prevalere l’aspettativa di un rialzo dei tassi d’interesse da 75 punti base, anche se non è da escludere un ritocco da un punto percentuale.
Secondo un sondaggio tra economisti condotto dal Financial Times il costo del denaro, per la maggioranza, dovrebbe passare dall’attuale 2,5% al 4% entro fine anno, per restare tra il 4% e il 5% nel 2023.
Sul forex, intanto, il cambio euro/dollaro ridiscende sotto la parità in area 0,998 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale a quota 143,3. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 91,3 dollari e il Wti (-0,3%) a 84,5 dollari al barile.
Il tutto dopo che venerdì a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a -0,9%, lo S&P500 a -0,7% e Dow Jones a -0,5%.