Mercati – Chiusura in calo con Milano a -1,7%, pesano timori stretta monetaria

Finale negativo per le borse del Vecchio Continente, in linea con l’andamento di Wall Street nelle prime ore di contrattazioni. Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi in ribasso dell’1,7% a 21.773 punti, arretrato rispetto al Ftse 100 di Londra (-0,6%), il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,4%).

Oltreoceano perdono terreno Dow Jones (-1,1%), S&P500 (-1%) e Nasdaq (-0,6%), con Ford a -9,6% dopo le previsioni per il terzo trimestre inferiori alle attese, malgrado la conferma della guidance per l’intero 2022.

Riflettori puntati sul meeting della Fed, che inizia oggi e si concluderà domani con un probabile incremento dei tassi di 75 punti base per contrastare l’inflazione. Gli operatori presteranno particolare attenzione al successivo intervento del presidente Jerome Powell per capire le prossime mosse della banca centrale statunitense.

Le proiezioni stimano che il costo del denaro possa salire oltre il 4% all’inizio del 2023, per poi mantenersi su livelli elevati per tutto l’anno al fine di raffreddare l’ascesa dei prezzi. Ipotesi che continuano ad alimentare un’inversione della curva dei Treasury, in un contesto di crescenti timori per una possibile recessione.

Giovedì si riuniranno anche la Bank of England e la Bank of Japan, mentre oggi la banca centrale svedese ha alzato i tassi di 100 punti base. Dall’agenda macroeconomica si segnala l’aumento dei prezzi alla produzione in Germania, che segnano nuovi record sia su base mensile che annuale (+7,9% e +45,8%).

Sul Forex, l’euro/dollaro scivola sotto la parità a 0,998 e il cambio tra biglietto verde e yen sale a 143,7. Tra le materie prime, accentuano i ribassi le quotazioni del greggio con il Brent (-2%) a 90,3 dollari e il Wti (-2,1%) a 83,6 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 224 punti base, con il rendimento del decennale italiano in forte aumento, in linea con gli omologhi europei, al 4,18%. Il tasso del T-Bond decennale, intanto, si incrementa oltre il 3,57%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende a maggior capitalizzazione resistono solo Nexi (+1,4%), Moncler (+0,8%) e Pirelli (+0,3%). Scivolano in coda al Ftse Mib, invece, Telecom Italia (-3,9%), Finecobank (-4%), Banca Mediolanum (-4,5%) e Banca Generali (-5,9%).