Partenza sopra la parità a Wall Street, con gli investitori che attendono questa sera l’esito della riunione della Federal Reserve. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Nasdaq lo 0,3%.
Il focus dei mercati è rivolto soprattutto sul meeting della Fed, con gli analisti che danno per scontato il terzo rialzo consecutivo da 75 punti base del costo del denaro, anche se non è ancora escluso del tutto un ritocco da un punto percentuale.
Resta da capire quale direzione prenderà l’istituto di Washington nei prossimi mesi, tra le preoccupazioni che l’atteggiamento aggressivo nella lotta alle pressioni inflazionistiche rischi di causare una recessione.
Gli operatori presteranno quindi particolare attenzione alle proiezioni economiche aggiornate e alle parole del presidente del chairman, Jerome Powell, che potrebbero aiutare a delineare le prossime mosse di politica monetaria.
Sempre in tema banche centrali, gli operatori si attendono per domani altri rialzi dei tassi da parte della Bank of England, dalla Norges Bank, della Bank of Japan e dalla Banca nazionale svizzera, che potrebbe porre fine a oltre sette anni di tassi negativi.
Intanto sul Forex il biglietto verde si dirige verso nuovi massimi nei confronti delle altre valute, complici anche anche i timori di un’ulteriore escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina dopo la chiamata del presidente Putin alla mobilitazione parziale per i cittadini in età militare. Il cambio euro/dollaro arretra a 0,991 e il dollaro/yen risale a 144.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+2,2%) a 92,6 dollari e il Wti (+2,2%) a 85,8 dollari, sulla minaccia di una stretta alle forniture russe e in attesa dei dati sulle scorte Usa questo pomeriggio.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano arretra di circa due punti base al 3,54%, mentre quello del biennale è stabile sui massimi dal 2007 al 3,96%.
























