Mercati asiatici – Seduta di vendite trainata da Hong Kong

Seduta di vendite per i principali listini asiatici, in scia al ribasso di Wall Street dopo che la Federal Reserve ha alzato nuovamente i tassi di interesse per raffreddare l’inflazione galoppante.

In Cina, Shanghai a -0,1% mentre Shenzhen cede lo 0,4%. Hong Kong segna il calo più marcato dell’1,9%. In Giappone, Nikkei e Topix flettono rispettivamente dello 0,4% e dello 0,2%.

Focus di giornata l’incremento da parte della Fed dei tassi di interesse di 75 punti base, il terzo consecutivo di tale entità.

La Banca centrale Usa e le banche centrali in Europa e Asia hanno alzato i tassi di interesse quest’anno per raffreddare l’inflazione che è ai massimi da diversi decenni. I trader temono che tali mosse possano far deragliare la crescita economica globale.

I funzionari della Fed riconoscono la possibilità che rialzi aggressivi dei tassi possano portare a una recessione, ma affermano che l’inflazione deve essere tenuta sotto controllo. Inoltre, indicano un mercato del lavoro statunitense relativamente forte come prova che l’economia può tollerare costi di finanziamento più elevati.

Il presidente Jerome Powell ha sottolineato la sua determinazione ad aumentare i tassi a un livello sufficientemente alto da riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% della banca centrale.

Sempre sul fronte delle Banche centrali, gli operatori si attendono per oggi altri rialzi da parte della Banca d’Inghilterra, dalla Norges Bank e dalla Banca nazionale svizzera, che potrebbe porre fine a oltre sette anni di tassi negativi.

Nel frattempo la Banca centrale svedese ha alzato i tassi di 100 punti base, la maggior stretta in circa trent’anni, mentre la Banca del Giappone invece ha mantenuto una politica monetaria estremamente espansiva.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per l’ulteriore escalation della guerra della Russia con l’Ucraina e per le tensioni tra Pechino e Taiwan.

Sul forex, intanto, il cambio euro/dollaro scende in area 0,982 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale a quota 145,3. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 90,13 dollari e il Wti (+0,3%) a 83,22 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha ceduto l’1,8%, il Dow Jones e lo S&P500 entrambi l’1,7%.