Mercati – Previsto avvio in calo all’indomani della Fed

Prevista una partenza in rosso per le borse europee, all’indomani della nuova stretta monetaria decisa dalla Federal Reserve e in attesa degli interventi di diverse altre banche centrali nel mondo, mentre tornano in primo piano i timori per la crisi ucraina.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, con i principali indici americani che hanno accelerato al ribasso nel finale terminando sui minimi intraday al termine di un’altra seduta volatile. Il Nasdaq ha perso l’1,8% e S&P 500 e Dow Jones l’1,7%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha perso lo 0,6% nonostante la Bank of Japan abbia confermato la sua politica ultra accomodante, mentre Shanghai arretra dello 0,2% e Hong Kong sprofonda del 2% sui minimi dal 2021.

Come da attese, la Fed ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base per la terza volta consecutiva, portandoli sui massimi da inizio 2008 al 3-3,25% e annunciando ulteriori ritocchi per contrastare le pressioni sui prezzi.

Il chairman Jerome Powell ha infatti ribadito l’impegno a proseguire i rialzi del costo del denaro fino a che non verrà raggiunto il target dell’inflazione al 2%, sottolineando come non ci sia “una strada indolore per farlo”.

L’istituto di Washington ha inoltre tagliato le previsioni di crescita del Pil indicando un’espansione dello 0,2% quest’anno e all’1,2% nel 2023, con un’inflazione al 5,4% nel 2022.

Sempre in tema banche centrali, gli operatori si attendono per oggi altri rialzi dei tassi da parte della Bank of England, dalla Norges Bank, e dalla Banca nazionale svizzera, che potrebbe porre fine a oltre sette anni di tassi negativi.

A innervosire ulteriormente il sentiment dei mercati contribuiscono, inoltre, i timori di un’ulteriore escalation della guerra in Ucraina, dopo che ieri il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato una mobilitazione dei riservisti.

Sul fronte macro, infine, l’agenda di oggi prevede la fiducia dei consumatori a settembre nell’Eurozona e il bollettino economico Ue, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.