Global Markets Energy – Greggio in forte calo, Wti sotto gli 80 dollari

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico:

Giornata in forte calo per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede il 3,2%, il Dax il 2,1% e il Ftse 100 il 2,3%. A Wall Street, il Nasdaq perde il 2%, lo S&P 500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,4%.

In forte calo le quotazioni del greggio, avviate a registrare il quarto calo settimanale consecutivo, la più lunga striscia negativa quest’anno, e la prima perdita trimestrale in oltre due anni tra i persistenti timori di recessione.

Il future sul Brent lascia sul terreno il 4,4% a 86,5 dollari e quello sul Wti il 5%, tornando sotto quota 80 dollari per la prima volta da gennaio, appesantiti anche dal continuo apprezzamento del biglietto verde.

I prezzi del petrolio sono penalizzati dagli interventi restrittivi delle banche centrali di tutto il mondo per contrastare l’inflazione, che alimentano le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia e per il conseguente impatto sulla domanda.

Secondo il Ministro dell’Energia della Nigeria, se i prezzi del greggio dovessero scendere ulteriormente l’Opec potrebbe trovarsi costretto a tagliare la produzione, dopo che a inizio di settembre il gruppo ha deciso la prima riduzione dell’output in oltre un anno.

Tuttavia, alcune banche d’affari stimano un possibile rimbalzo dei prezzi a causa del basso livello delle scorte e di una domanda sostenuta nonostante il rischio di recessione. JP Morgan prevede il Brent a 101 dollari nel quarto trimestre e Goldman Sachs a 125 dollari.

Sul fronte dell’offerta petrolifera, gli sforzi per rilanciare l’accordo nucleare iraniano del 2015 si sono arenati a causa dell’insistenza di Teheran a far chiudere le indagini dell’Aiea, secondo quanto detto da un alto funzionario del dipartimento di Stato americano, smorzando le aspettative di una ripresa delle esportazioni di greggio iraniano.