Mercati asiatici – Vendite senza eccezioni, Giappone chiuso per festività

Vendite senza eccezioni sui principali listini asiatici, dopo un’altra chiusura in calo di Wall Street, appesantiti dalla prospettiva di nuove strette monetarie e dai timori di rallentamento economico globale.

In Cina, Shanghai cede lo 0,5% e Shenzhen l’1%. Hong Kong segna un -0,7%. Giappone chiuso per il giorno dell’equinozio d’autunno.

Dopo il rialzo di 75 punti base della Fed, hanno optato per un ritocco della stessa entità anche Svizzera e Sudafrica.

Le banche centrali di Gran Bretagna, Norvegia e Indonesia hanno alzato il costo del denaro di 50 punti.

La Banca del Giappone ha invece confermato una politica espansiva con tassi negativi, unica a livello mondiale. Il ministro delle Finanze nipponico ha deciso intervenire sul mercato dei cambi dopo che lo yen ha segnato nuovi minimi da 24 anni sul dollaro.

Come l’istituto giapponese, resta sui propri passi anche la Banca centrale del Brasile che ha confermato il tasso di riferimento al 13,75% annuo mentre si muove in controtendenza la Turchia con una riduzione dal 13% al 12% sebbene l’inflazione sia superiore all’80%.

Continuano intanto a pesare sullo sfondo anche le preoccupazioni per l’ulteriore escalation della guerra in Ucraina e le tensioni tra Pechino e Taiwan.

Sul forex, il cambio euro/dollaro resta sotto la parità a 0,983 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen ridiscende in area 142,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,3%) a 90,2 dollari e il Wti (-0,3%) a 83,2 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha ceduto l’1,4%, lo S&P500 lo 0,8% e il Dow Jones lo 0,4%.