Mercati – Milano (-3,4%) maglia nera prima del voto, crollano petrolio e sterlina

Chiusura in netto calo per le borse europee, mentre Wall Street arretra per la quarta seduta consecutiva con lo S&P500 ad un passo dai minimi di giugno e il dollaro in rafforzamento.

A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in ribasso del 3,4% a 21.066 punti, in attesa del voto di questo weekend. Male anche il Dax di Francoforte (-2,0%), il Ftse 100 di Londra (-2,0%), il Cac 40 di Parigi (-2,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-2,4%). Oltreoceano, ampliano le perdite gli indici americani Dow Jones (-1,7%), S&P500 (-1,9%) e Nasdaq (-1,9%).

Il tutto, al termine di una settimana appesantita dalle ulteriori mosse restrittive delle banche centrali per contrastare l’inflazione, che sollevano interrogativi sulle prospettive dell’economia globale. L’inasprimento della politica monetaria rischia infatti di frenare ulteriormente la crescita e di pesare sui conti societari e sull’azionario.

Dagli ultimi dati macro dell’eurozona è emersa un’ulteriore contrazione del settore manifatturiero (ai minimi da 27 mesi) e dei servizi, con un deterioramento della domanda in entrambi i settori a causa dell’aumento del costo della vita e dello scenario sempre più cupo.

Sul Forex il cambio tra biglietto verde e yen risale a 143,2 nonostante gli interventi delle autorità giapponesi per sostenere la valuta, mentre l’euro/dollaro tocca nuovi minimi dal 2002 a 0,972.

La sterlina crolla a 1,092 dollari, sui minimi dal 1985, dopo la presentazione del nuovo piano fiscale varato dal governo Truss per stimolare l’economia. I maggiori tagli alle imposte del Regno Unito dal 1972 fanno temere per un aumento dell’inflazione e una conseguente politica monetaria più restrittiva, con maggiori probabilità di recessione.

Tra le materie prime, sprofondano le quotazioni del greggio con il Brent (-4,5%) a 86,3 dollari e il Wti (-5,3%) a 79,0 dollari, avviandosi a registrare la quarta perdita settimanale consecutiva.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si impenna a 231 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,34%. Negli Usa il rendimento del T-Bond si attesta al 3,73%, in prossimità dei massimi da oltre un decennio.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib resiste alle vendite soltanto Amplifon (+0,8%) mentre arretrano soprattutto Tenaris (-8,3%), Leonardo (-6%) e Iveco (-4,9%).