Mercati Usa – Scivolano sull’intervento della Banca del Giappone e la salita dei rendimenti

Seduta ancora molto contrastata a Wall Street con gli indici che continuano nella fase discendente cercando vani rimbalzi intraday.

E’ accaduto così anche ieri quando il Dow Jones ha bucato per un attimo la pericolosa soglia psicologica dei 30.000 punti, riuscendo a mantenersi in chiusura al di sopra di essa, ma dando la sensazione che la sua perforazione sia di nuovo imminente come a giugno.

La giornata è stata scandita dal primo intervento sul mercato dei cambi a sostegno dello yen in 24 anni da parte dell’autorità monetaria nipponica che è stata costretta a frenare il veloce declino della valuta giapponese.

Il bilancio finale della penultima seduta della corrente ottava vede ancora il Russell 2000 (-2,3%) il più penalizzato, seguito dal Nasdaq (-1,4%). Si contiene, invece, sotto il punto percentuale la contrazione sia dello S&P500 (-0,8%) che del Dow Jones (-0,4%).

Tra i titoli più in calo Nvidia (-5,5%), AMD (-6,7%) e Tesla (-4,1%). In controtendenza Facebook e Microsoft che guadagnano entrambe mezzo punto percentuale.

VIX in ribasso di due punti percentuali a 27,35 punti.

Schizzano i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi con il Tbond che sale di diciassette punti base raggiungendo il 3,71%.

Tra le materie prime il petrolio chiude praticamente invariato a 83 dollari al barile.

Giornata positiva anche per i due principali metalli preziosi i quali perdono, tuttavia, gran parte dei guadagni in scia all’aumento dei rendimenti ed alla rinnovata forza del biglietto verde. I due metalli guadagnano rispettivamente mezzo (oro) e un punto percentuale (argento).

Sul mercato valutario il dollaro si arrampica fino a 0,983 nei confronti della moneta unica, mentre lo yen crolla da quasi 146 fino a 142,5 in scia all’intervento sul mercato dei cambi della Banca del Giappone.