Utility (-0,9%) – Resiste meglio Enel (-0,3%)

Il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,9% rispetto al -1% del corrispondente europeo e al -1,1% del Ftse Mib.

Seduta in calo per le borse europee, all’indomani della riunione della Fed che ha alzato i tassi di 75 punti base per la terza volta consecutiva. Anche gli istituti di Svizzera, Norvegia e Regno Unito hanno aumentato il costo del denaro, mentre la banca centrale giapponese ha mantenuto invariata la sua politica accomodante.

Nell’eurozona, il bollettino Bce ha stimato una crescita del Pil pari in media al 3,1% nel 2022, per poi registrare un calo allo 0,9% nel 2023 e risalire all’1,9% nel 2024. Gli esperti hanno inoltre rivisto al rialzo le proiezioni sull’inflazione, che si porterebbe mediamente all’8,1% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta in area 225 bp, con il rendimento del decennale italiano oltre il 4,1%.

Tornando al comparto utility, seduta debole a partire dalle big, tra cui tuttavia resiste meglio Enel (-0,3%).

Il Cda di A2A (-1,2%) ha deliberato di nominare Luca Moroni Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Tra le mid, Iren (-2,5%) sottoscrive con BBVA finanziamento Water Footprint da 50 milioni, della durata di 5 anni, legato al raggiungimento di alcuni degli obiettivi di sostenibilità, in particolare relativi alla risorsa idrica, che sono parte integrante del Business Plan al 2030.

Infine, tra le società a minore capitalizzazione contiene le vendite Acsm Agam (-0,5%).