Impiantistica (-5,3%) – Resiste solo Leonardo (+0,2%) nella settimana

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un calo complessivo del 4,7%, in una settimana dominata dalle aspettative di ulteriori strette monetarie e dai timori di un rallentamento dell’economia.

Diverse banche centrali in giro per il mondo hanno nuovamente alzato i tassi di interesse, a cominciare dal terzo ritocco consecutivo da 75 punti base della Federal Reserve che ha inoltre tagliato le previsioni di crescita del Pil.

L’istituto di Washington ha dato il chiaro segnale di essere disposta a tollerare una recessione come costo da pagare per riportare l’inflazione sotto controllo, segnalando ulteriori rialzi del costo del denaro per 125 punti base entro fine anno.

L’indice Ingegneria e Impiantistica ha segnato un -5,3% w/w, rispetto al -4,5% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in rosso Prysmian (-7,8% w/w), tornata sotto la soglia dei 30 euro per la prima volta da fine luglio.

Positiva, invece, Leonardo (+0,2% w/w) che ha beneficiato, al pari di tutto il comparto difesa, dei timori di un’escalation nell’Est Europa che richieda ulteriori impegni militari, dopo la chiamata del presidente russo Vladimir Putin alla mobilitazione parziale per i cittadini in età militare.

Nel segmento delle medie capitalizzazioni ribasso a doppia cifra per Salcef (-13,6% w/w), nonostante nuovi contratti per il rinnovamento dell’armamento ferroviario in Romania, con le vendite che hanno colpito anche Fincantieri (-4,2% w/w), Webuild (-4% w/w) e Danieli (-3,6% w/w).