Mercati – Milano (+1,1%) in vetta all’Europa

Seduta volatile per le borse del Vecchio Continente mentre Wall Street ha aperto incerta dopo le vendite della scorsa ottava. Il Ftse Mib di Milano riprende a correre e avanza dell’1,1% in area 21.300 punti, all’indomani delle elezioni vinte dal centrodestra con l’affermazione di Fdi di Giorgia Meloni come primo partito.

Contrastati il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Oltreoceano si muovono senza una direzione precisa Dow Jones (-0,2%), S&P500 (+0,1%) e Nasdaq (+0,7%), reduci da quattro sedute consecutive in rosso.

L’incertezza legata all’elevata inflazione e all’inasprimento della politica monetaria continua a condizionare le prospettive economiche e dei mercati, che temono una recessione.

Nei prossimi giorni l’attenzione resterà focalizzata sui dati macroeconomici, tra i quali il Pil statunitense e i Pmi cinesi, mentre in giornata sono stati diffusi l’indice Ifo tedesco di settembre (in calo oltre le attese) e l’indicatore relativo all’attività economica nell’area di Chicago (in pareggio, sotto le aspettative).

Christine Lagarde, presidente della Bce, è intervenuta davanti alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, annunciando un rallentamento dell’economia nei prossimi mesi e confermando ulteriori rialzi dei tassi nelle prossime riunioni. Gli analisti si attendono un altro ritocco da 75 punti base ad ottobre.

La Lagarde ha ribadito che i rischi connessi all’inflazione restano orientati al rialzo, anche a causa della crisi energetica. A tal proposito, la Commissione europea dovrebbe discutere la fattibilità di un tetto al prezzo del gas naturale in un documento da presentare agli Stati membri mercoledì.

Intanto l’Ocse ha pubblicato le prospettive economiche intermedie, che prevedono un lungo periodo di crescita debole. Le stime sul Pil italiano sono state riviste a +3,4% nel 2022 (da +2,5%) e a +0,4% nel 2023 (da +1,2%).

Sul Forex prosegue la corsa su nuovi record del dollaro, con l’EUR/USD a 0,966 e il cambio tra biglietto verde e yen in salita a 144,1. La sterlina recupera leggermente terreno a 1,086 dollari, in attesa di una possibile dichiarazione della Bank of England sulle brusche oscillazioni seguite all’annuncio del piano fiscale annunciato venerdì.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,8%) a 85,8 dollari e il Wti (+1,2%) a 79,6 dollari, dopo il quarto declino settimanale consecutivo che le ha portate sui minimi da inizio gennaio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia di 9 punti base a 239 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,47%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Finecobank (+5%) e Telecom Italia (+4,7%), che beneficia dei piani di FdI sul progetto della rete unica e dei rumors sulla possibile cessione delle attività in Brasile. Bene anche Moncler (4,7%) grazie alle indicazioni sul secondo semestre fornite dall’Ad Remo Ruffini, mentre arretrano le utilities Enel (-2,2%) e Terna (-1,0%).