Mercati Usa – Apertura ancora debole tra timori aumento tassi e recessione

Partenza debole a Wall Street, in un contesto che vede proseguire la discesa degli asset rischiosi tra i timori per l’elevata inflazione e il rischio recessione. Dopo pochi minuti di scambi, Dow Jones e S&P 500 cedono lo 0,2% mentre il Nasdaq avanza dello 0,2%

I tre principali indici americani sono reduci dalla quinta settimana in calo su sei, con il Dow Jones tornato sotto quota 30.000 punti toccando, insieme allo S&P 500, nuovi minimi annuali, mentre il Vix, il cosiddetto indice della paura, è risalito al top da metà giugno.

Le preoccupazioni sulla possibilità che i continui rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve finiscano per danneggiare la crescita economica continuano a penalizzare il sentiment degli investitori.

A ciò si aggiungono i persistenti rischi geopolitici, dalla guerra in Ucraina all’escalation delle tensioni su Taiwan e ai tumulti in Iran, mentre l’Ocse ha abbassato le stime di crescita per il 2023 di quasi tutti i paesi del G20.

Intanto sul Forex il cambio dollaro/yen risale in area 144 mentre l’euro/dollaro viaggia a 0,966, recuperando terreno rispetto ai nuovi minimi toccati in mattinata a 0,956 e con gli investitori intenti a valutare le implicazioni della vittoria della destra nelle elezioni italiane.

Stabile la sterlina a 1,086 sul dollaro, in rimonta in scia alle aspettative di un intervento di emergenza da parte della Bank of England dopo aver toccato un nuovo minimo storico a 1,038.

La valuta britannica si è indebolita in seguito alla presentazione la scorsa settimana del più grande piano di tagli alle tasse degli ultimi 50 anni, con la promessa che ne seguiranno altri che ha alimentato i timori che il debito pubblico raggiunga livelli insostenibili.

Tra le materie prime rimbalzano le quotazioni del greggio con il Brent (+0,3%) a 85,3 dollari e il Wti (+0,7%) a 79,3 dollari, rimanendo comunque sulla strada per registrare il primo trimestre in perdita in oltre due anni.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano sale di circa sei punti base al 3,75% e quello del biennale di circa tre punti base al 4,23%.