BFC Media ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi consolidati pari a 9,2 milioni (+8,8% a/a).
L’Ebitda si è fissato a 1,3 milioni (-18,7%), assorbendo la crescita dei costi fissi e variabili di produzione, con una marginalità al 14%.
L’Ebit è pari a 0,4 milioni (0,9 milioni nel 2021), dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni in aumento a 0,9 milioni.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 0,4 milioni rispetto ai 0,5 milioni nel primo semestre 2021, risentendo principalmente dagli investimenti sostenuti per il rinnovo dei prodotti editoriali e per il lancio di nuove iniziative digitali.
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2022 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 2,1 milioni (1,3 milioni a fine anno 2021).
Le disponibilità liquide delle società del gruppo BFC al 30 giugno 2022 ammontano a oltre 1,8 milioni. Inoltre, il “Decreto Liquidità” ha consentito alle aziende del gruppo di accedere al credito bancario a condizioni particolarmente favorevoli.
I risultati sono in linea rispetto al piano industriale 2021 (a parità di perimetro di consolidamento) e non tengono conto dell’acquisizione de L’Espresso, i cui effetti si avranno solo dal 1° luglio 2022, operazione che comporterà una revisione sostanziale del piano industriale, che verrà aggiornato e presentato nel prossimo autunno.
Ad oggi, la guidance societaria evidenzia per il 2022 ricavi ed Ebitda rispettivamente pari a 18 milioni e 2,5 milioni, grandezze che per il 2023 sono attese pari a22 milioni e 3,1 milioni.
Nel periodo oltre 1000 clienti hanno affidato i propri progetti di comunicazione alla società, ricevendo valore e migliorando la propria reputation, attraverso un sistema di diffusione fatto di magazine, web, social, newsletter, TV, podcast ed eventi innovativi.
I primi sei mesi del 2022 sono stati molto importanti per la storia e il futuro di BFC Media con novità, sviluppo, nuovi progetti. In aprile la maggioranza della società, quotata in Borsa dal 2015, è passata a IDI, la finanziaria di partecipazioni di Danilo Iervolino. JD Farrod’s di Denis Masetti ha ceduto infatti il 51% delle azioni, mantenendo il 18% del capitale sociale, mentre le altre sono state raccolte da IDI attraverso un’OPA lanciata sul capitale allo stesso prezzo delle azioni cedute da JD Farrod’s.
L’ingresso di Danilo Iervolino ha dato una spinta importante a BFC Media. La prima mossa è stata quella della creazione della società L’Espresso Media, controllata al 51% da BFC Media e al 49% da IDI, dotandola dei mezzi necessari per l’acquisto dal gruppo Gedi, società controllata da Exor, del settimanale L’Espresso, del periodico Le Guide de L’Espresso e dei rispettivi asset digitali.