Mercati – Finale negativo, Ftse Mib -1,2% e spread a 250 bp

Chiusura in calo per le borse del Vecchio Continente mentre Wall Street riduce i guadagni dopo un avvio positivo. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in ribasso dell’1,2% a 20.961 punti. Variazioni negative anche per il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Oltreoceano, proseguono sopra la parità Dow Jones (+0,2%), S&P500 (+0,4%) e Nasdaq (+0,8%).

La volatilità resta elevata sui mercati, condizionati dalle preoccupazioni per l’elevata inflazione e il rischio di recessione. Le recenti turbolenze che hanno investito diverse asset class, e in particolare l’azionario, non hanno modificato l’atteggiamento aggressivo delle banche centrali, determinate a riportare sotto controllo i prezzi anche a costo di sopportare un ulteriore rallentamento dell’economia.

Una linea confermata dagli ultimi interventi di diversi esponenti della Fed, anche se il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, ha dichiarato di essere un po’ preoccupato per il ritmo degli aumenti dei tassi.

In Europa, la presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito che ci saranno ulteriori strette monetarie, mentre la Bank of England potrebbe intervenire in tempi brevi per arginare il crollo della sterlina e dei titoli di Stato innescato dal piano fiscale del governo.

Gli investitori, nel frattempo, continuano ad analizzare i dati macroeconomici, cercando soprattutto eventuali segnali di raffreddamento dell’inflazione. Negli Usa, la crescita dei prezzi delle case ha rallentato a luglio e gli ordini di beni durevoli statunitensi sono diminuiti dello 0,2% ad agosto. La fiducia dei consumatori statunitensi è invece aumentata per il secondo mese consecutivo a settembre, suggerendo che un mercato del lavoro forte e il calo dei prezzi del gas stanno contribuendo a visioni più ottimistiche dell’economia.

Sul forex l’euro/dollaro risale leggermente a 0,963 e il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 144,6 mentre la sterlina rimbalza a 1,077.

Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,5%) a 84,9 dollari e il Wti (+2,5%) a 78,6 dollari. In rialzo i prezzi del gas naturale dopo quattro giorni di perdite, mentre crescono i sospetti su possibili sabotaggi alla base delle fughe di gas del Nord Stream.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si amplia a 250 punti base con il rendimento del decennale italiano in ascesa al 4,72%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto Amplifon (+3,9%), Saipem (+3,8%) e Telecom Italia (+3,4%) mentre perdono quota le utilities Terna (-5,5%), Enel (-5,4%) ed Hera (-5,3%).