Oil & Gas (-0,3%) – In rialzo Tenaris (+2,2%)

Chiusura fiacca per le borse europee, all’indomani del voto in Italia e in un contesto che vede ancora sotto pressione gli asset rischiosi tra i crescenti timori per l’elevata inflazione e il rischio recessione.

Bene Milano, dove il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,7% a 21.207 punti, mentre i mercati sono intenti a valutare le implicazioni della vittoria della destra alle elezioni con Fratelli d’Italia primo partito.

Poco mosse le quotazioni del greggio, che si mantengono sui minimi da gennaio rimanendo impostate per registrare la prima perdita trimestrale in oltre due anni tra i persistenti timori di recessione.

I prezzi del petrolio continuano a risentire delle strette monetarie delle banche centrali, a cominciare dalla Federal Reserve, per contrastare l’elevata inflazione, anche a costo di danneggiare la crescita economica con un conseguente impatto sulla domanda di greggio.

I rialzi dei tassi di interesse da parte della banca centrale Usa, inoltre, hanno contribuito a spingere il dollaro su nuovi massimi, rendendo i prezzi delle materie prime più costosi per i detentori di altre valute.

L’attenzione si sta spostando su ciò che l’Opec+ deciderà durante la riunione del 5 ottobre, dopo aver concordato nel precedente meeting un modesto taglio alla produzione e dichiarato che i paesi membri monitoreranno l’andamento del mercato.

Tuttavia, l’Opec+ sta producendo ben al di sotto del suo obiettivo, il che significa che un ulteriore taglio potrebbe non avere un grande impatto sull’offerta. I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’alleanza ha mancato il suo obiettivo di 3,58 milioni di barili al giorno in agosto, una differenza maggiore rispetto a quella di luglio.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -0,3%, rispetto al +0,5% del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto bene Tenaris (+2,2%), che rimbalza insieme a Saipem (+1%). Sotto la parità, invece, Eni (-0,6%).

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni vendite su Saras (-2,7%) e Maire Tecnimont (-2,2%).