Esautomotion – Prosegue il trend positivo, ricavi in crescita del 18% a 16,5 mln nel 1H22

Esautomotion ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi in crescita del 18,2% a 16,5 milioni, proseguendo il tendo positivo registrato nello scorso esercizio nonostante la frenata dovuta alla mancanza di semiconduttori.

La quota di export diretto è calata al 46%, a cui va aggiunta la parte di prodotti venduti in Italia che successivamente vengono esportati, facendo stimare la quota di export totale al 75%.

Come si legge nella nota, il positivo andamento della Società deriva principalmente dalla strategia mirata ad avere una minore correlazione al ciclo economico, avviata fin dagli anni 2019 e 2020, che ha portato alla crescita del 61% nel 2021, più che doppia rispetto al mercato.

In particolare, lo scorso anno è stato caratterizzato dal recupero e sviluppo delle vendite sia sui clienti storici che su quelli recentemente acquisiti, grazie alle attività di sviluppo messe in campo nei precedenti anni, da un ciclo economico finalmente positivo e dalla forte crescita della quota di mercato nei mercati strategici mondiali.

I primi sei mesi del 2022, invece, sono stati caratterizzati dal proseguimento del trend positivo con particolare forza in Italia (+42%), Turchia (+9%), Penisola Iberica (+8%), mentre la Cina (+7%) risulta ancora penalizzata dai blocchi dovuti al Covid-19.

Il tutto senza risentire delle conseguenze del conflitto Russo/Ucraino, in quanto i due mercati sono molto limitati ed Esautomotion non ha attività in quelle aree, e con un portafoglio ordini incrementato per il secondo semestre e per parte del 2023.

L’Ebitda è aumentato del 9,8% a 4,46 milioni, con una marginalità scesa al 27,1% (-210 punti base) a causa soprattutto del mix di prodotti venduti, in quanto la famiglia più remunerativa (i Controlli Numerici) ha risentito di maggiori ritardi di consegna rispetto all’intera gamma. Un fenomeno giudicato comunque temporaneo ed in via di recupero per la seconda parte dell’anno.

Nonostante l’aumento dei prezzi dei componenti, Esautomotion è riuscita a recuperare gli aggravi di costi, grazie sia all’adeguamento dei prezzi ai clienti che alla capacità di far migrare la domanda dei clienti acquisiti verso prodotti più performanti e remunerativi.

Il semestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 10,6% a 2,77 milioni. Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 8,5 milioni, in diminuzione rispetto ai 10,5 milioni al 31 dicembre 2021 dopo aver pagato dividendi per 1,27 milioni e dopo un cash flow positivo per 0,76 milioni.

Lo shortage di componenti ha inoltre provocato un incremento di capitale circolante dovuto a Magazzino (semiconduttori acquistati in anticipo per far fronte alla penuria di mercato e ordini in attesa di completamento); crediti verso clienti (dovuto alla crescita di fatturato), debiti verso fornitori (pagamento anticipato di componenti diversamente non più reperibili).

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Esautomotion sottolinea come il portafoglio e l’entrata ordini rimangano cospicui, prevedendo un trend positivo di di essere in grado di neutralizzare l’impatto di eventuali ulteriori rincari dei prezzi di componenti, preservando i livelli di marginalità.

Il contesto economico generale sembra mostrare la tendenza al rallentamento della crescita mondiale, ma “riteniamo che la radicalizzazione del decoupling e reshoring possa compensare, per i mercati di nostro interesse, eventuali riduzioni della domanda di macchine di automazione: spostare la delocalizzazione fuori dalla Cina oppure riportare le produzioni in Europa o Usa, in realtà, fa aumentare la domanda di nuove macchine, creando opportunità di crescita”.

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