Mercati – Apertura ancora in ribasso per l’Europa, Milano a -0,9%

Partenza in calo per le borse europee, in un clima in cui il sentiment dei mercati continua ad essere appesantito dalle preoccupazioni per l’elevata inflazione, le tensioni geopolitiche e il rischio di recessione.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,9% in area 20.800 punti. In ribasso anche il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).

Chiusura debole ieri a Wall Street al termine di un’altra seduta volatile, in cui Dow Jones e S&P 500 hanno registrato il sesto calo consecutivo toccando nuovi minimi dal 2020 nonostante il tentativo di rimbalzo in avvio.

L’azionario globale sta scivolando sui minimi da circa due anni, schiacciato dai timori che le strette monetarie delle banche centrali per riportare sotto controllo i prezzi finiscano per danneggiare l’economia globale.

Il membro della Fed James Bullard ha ribadito la determinazione dell’istituto di Washington a raffreddare l’inflazione con altri rialzi dei tassi di interesse, aumentando la divergenza con la politica monetaria di Cina e Giappone.

Una differenza che ha spinto la moneta cinese sui livelli più bassi dalla crisi finanziaria del 2008 nei confronti del biglietto verde, mentre lo yen si mantiene in prossimità della soglia di 145 che ha fatto scattare la scorsa settimana l’intervento delle autorità nipponiche.

In particolare, sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 0,955 e il dollaro/yen si mantiene a 144,7. In calo la sterlina a 1,065 sul dollaro, con la Bank of England che non sembra intenzionata a intervenire prima del prossimo meeting in programma a novembre per rispondere alle forze inflazionistiche innescate dalla politica fiscale espansive del governo britannico.

Sul fronte macro, l’indice Gfk che misura la fiducia dei consumatori in Germania a ottobre è sceso a -42,5 punti, al di sotto dei -39 punti previsti dal consensus e rispetto ai -36,8 punti del mese precedente.

A livello geopolitico, le perdite nel gasdotto Nord Stream, che hanno provocato una nuova impennata dei prezzi del gas, sono state etichettate come un sabotaggio dai funzionari Usa e tedeschi, alimentando ulteriormente le tensioni con Mosca.

Tra le materie prime tornano a scendere le quotazioni del greggio dopo il rimbalzo di ieri, con il Brent (-1,3%) a 83,8 dollari e il Wti (-1,4%) a 77,4 dollari.

Resta sotto pressione anche il mercato obbligazionario, con il rendimento del decennale americano che si avvia a superare la soglia del 4% per la prima volta dal 2010 e quello del biennale sui massimi dal 2007.

Lo spread Btp riparte in area 251 punti base con il rendimento del decennale italiano in prossimità dei massimi dal 2013 al 4,78%, in attesa oggi dell’asta di Bot semestrali per 5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, in rosso Stm (-3,9%), Italgas (-1,8%), Leonardo (-1,5%), Banco Bpm (-1,5%), Amplifon (-1,4%), Iveco (-1,4%) e Unicredit (-1,1%), mentre avanza Tenaris (+0,9%).