Mercati – Prevista apertura ancora debole per l’Europa

Prevista una partenza sotto la parità per le borse europee, in un clima in cui il sentiment dei mercati continua ad essere appesantito dalle preoccupazioni per l’elevata inflazione, le tensioni geopolitiche e il rischio di recessione.

Chiusura debole ieri a Wall Street, con i principali indici americani che hanno rallentato nel finale dopo una partenza positiva e il solo listino tecnologico che ha resistito sopra la parità. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,4% e lo S&P 500 dello 0,2%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in rosso dell’1,7%, mentre Shanghai cede l’1,2% e Hong Kong crolla del 2,8% toccando i minimi da oltre 13 anni.

L’azionario globale sta scivolando sui minimi da circa due anni, schiacciato dai timori che le strette monetarie delle banche centrali per riportare sotto controllo i prezzi finiscano per danneggiare l’economia globale.

Resta sotto pressione anche il mercato obbligazionario, con il rendimento del decennale americano che si avvia a superare la soglia del 4% per la prima volta dal 2010, contribuendo a sostenere il rally da record del dollaro.

Il membro della Fed James Bullard ha ribadito la determinazione dell’istituto di Washington a raffreddare l’inflazione con altri rialzi dei tassi di interesse, aumentando la divergenza con la politica monetaria di Cina e Giappone.

Una differenza che ha spinto la moneta cinese sui livelli più bassi dalla crisi finanziaria del 2008 nei confronti del biglietto verde, mentre lo yen si mantiene in prossimità della soglia di 145 che ha fatto scattare la scorsa settimana l’intervento delle autorità nipponiche.

Sul fronte geopolitico, le perdite nel gasdotto Nord Stream, che hanno provocato una nuova impennata dei prezzi del gas, sono state etichettate come un sabotaggio dai funzionari Usa e tedeschi, alimentando ulteriormente le tensioni con Mosca.