Vimi Fasteners, società attiva nella progettazione e produzione di organi di fissaggio ad elevato contenuto ingegneristico per i settori industriale, automotive, oil&gas, aerospace ed altri, ha archiviato il primo semestre 2022 con ricavi in aumento del 15,7% a 26,3 milioni, trainati dalla ripresa dei mercati e dal portafoglio ordini record registrato alla fine dell’anno passato.
L’Ebitda è diminuito da 3 milioni a 2,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato in discesa al 9,2% (13,25% nel 1H21) complice il significativo aumento dei prezzi delle materie prime e di tutte le commodities in generale, a cui si è aggiunta la difficoltà di approvvigionamento dei materiali, che hanno generato una contrazione della marginalità per tutte le società del Gruppo, nonostante il trasferimento sui prezzi di vendita alla clientela dei maggiori costi sostenuti.
Il semestre si è chiuso con un utile netto di 0,535 milioni rispetto ai 0,65 milioni al 30 giugno 2021. Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta pari a 16,2 milioni, sostanzialmente in linea al 31 dicembre 2021.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nonostante l’attuale scenario di incertezza, il gruppo Vimi vede ad oggi una tenuta dei propri ordinativi, con un portafoglio ordini con scadenza entro l’esercizio 2022 di circa 24 milioni (22 milioni al 30 giugno 2021), a cui si aggiungono i segnali positivi di crescita provenienti dai settori industriale ed energetico, nel quale il Gruppo sta incrementando la propria presenza.
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