Mercati asiatici – Contrastati con Hong Kong negativa, Cina e Corea del Sud chiuse

Seduta contrastata per i principali listini asiatici orfani di Cina e Corea del Sud chiuse per festività e dopo l’andamento negativo di Wall Street che ha registrato il suo terzo trimestre consecutivo di perdite per la prima volta dal 2009.

Hong Kong cede l’1,4% mentre resiste il Giappone con Nikkei a +0,5% e Topix a +0,1%.

Il sentiment resta appesantito dalle preoccupazioni che le banche centrali a livello globale continueranno ad alzare i tassi fino a quando l’inflazione non sarà sotto controllo, aumentando tuttavia il rischio di recessione.

Importanti indicazioni sulle prossime mosse della Fed sono attese dall’agenda macro di questa settimana con focus sul job report a stelle e strisce in uscita venerdì prossimo. Occhi anche sulle decisioni sui tassi da parte di Australia e Nuova Zelanda.

Nel frattempo in Giappone la fiducia tra i grandi produttori è risultata inaspettatamente peggiorata per tre trimestri consecutivi a seguito del rapido deprezzamento dello yen e del deterioramento sulle prospettive economiche globali.  L’indice Tankan relativo alle grandi imprese della manifattura è calato infatti a 8 punti dai 9 punti del periodo precedente, inferiore al consensus (11 punti).

Sullo sfondo continuano a pesare le tensioni geopolitiche con il Parlamento russo, la Duma, che oggi ratificherà l’annessione delle quattro regioni dell’Ucraina nelle quali si è svolto quello che, a livello internazionale, è stato definito “referendum farsa”.

Intanto, sul forex, il cambio euro/dollaro risale a quota 0,983 e il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 144,8. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+2,6%) a 87,4 dollari e il Wti (+2,8%) a 81,7 dollari al barile in attesa della riunione dell’Opec+ di mercoledì che potrebbe decidere una riduzione dell’output superiore a quanto suggerito dalla Russia per sostenere i prezzi.

Il tutto dopo che venerdì a Wall Street il Dow Jones ha ceduto l’1,7% mentre il Nasdaq e lo S&P500 hanno lasciato entrambi sul terreno l’1,5%.